Tutto come previsto. I lavoratori dell’Elettrocarbonium restano ‘ostaggi’ di Michele Monachino e la cosa potrebbe durare anche altri quattro mesi. Martedì mattina in Regione è andata in atto l’ennesima riunione: si è conclusa con un mancato accordo tra le parti, decisamente – sindacati e azienda – troppo distanti nelle posizioni. Ma c’è una sorta di promessa: Elettrocarbonium ha garantito che mercoledì, nel primo pomeriggio e in ‘loco’, consegnerà le prime lettere di licenziamento. Non per tutti però.
Mancato accordo Michele Monachino, in poche parole, ha fatto sapere che non c’è la possibilità di accettare le richieste dei sindacati e, quindi, la faccenda si è chiusa lì. Né preavvisi né tantomeno spettanze e mensilità (metà aprile e maggio) per i lavoratori. Ora Monachino potrebbe sfruttare la legge che gli permette di utilizzare un tempo, che può raggiungere i 120 giorni, prima di procedere ai licenziamenti. Mentre l’8 giugno dovrebbe riconsegnare lo stabilimento al curatore fallimentare di Sgl, l’avvocato Marco Petrucci che ha annunciato la volontà, in caso di inottemperanza, di avviare definitivamente le procedure legali per rientrare in possesso delle ‘chiavi’ della fabbrica.
La Regione I sindacalisti hanno spiegato che la Regione ha proposto di cercare un accordo nei dieci giorni rimasti alla prevista riconsegna, ma almeno in questo le parti coinvolte sono stati concordi: non c’è possibilità di riuscirsi viste le rispettive posizioni. E firma del mancato accordo.
La ‘promessa’ Nel pomeriggio i lavoratori dell’Elettrocarbonium si sono riuniti di nuovo in assemblea e i sindacati hanno spiegato che il direttore dello stabilimento, Luigi Nigrelli, avrebbe promesso che – invece – le lettere di licenziamento (per una trentina di lavoratori circa, questa l’ipotesi), saranno consegnate fin dalla giornata di mercoledì. Gli altri addetti – una minima parte – ancora in forza dovranno invece aspettare, perché sono considerati indispensabili per garantire le condizioni di sicurezza.
L’attesa Quelli che resteranno in fabbrica, poi, verrebbero licenziati contestualmente alla riconsegna dello stabilimento ad Sgl, che dovrebbe avvenire formalmente l’8 giugno prossimo. Subito dopo i lavoratori – atto che può essere fatto anche singolarmente, ma l’idea è di procedere in gruppo – hanno in mente di presentare istanza di fallimento nei confronti dell’Elettrocarbonium: iniziativa che potrebbe permettere di recuperare gli stipendi – e contributi vari – che l’azienda non ha ancora corrisposto.
«Attendiamo» Dal lato dei sindacati c’è parziale soddisfazione perché così «abbiamo guadagnato una decina di giorni rispetto alla data prevista per la restituzione – tutto da vedere se accadrà – del sito a Petrucci e i lavoratori non perdono la mobilità». Sponda lavoratori c’è chi però è guardingo visti i precedenti e le azioni precedenti che Monachino ha attuato nei mesi scorsi: «Vediamo cosa c’è scritto nella lettera che dovrebbero consegnarci: ci devono essere delle specifiche – la data del fine rapporto, in primis – precise per essere realmente valide». L’appuntamento è per il primo pomeriggio di mercoledì dunque. Passo in avanti o nuovo bluff? Intanto i sindacati credono che l’atto di consegnare le prime lettere di licenziamento sta a significare che l’azienda non ha intenzione di tenere in ‘ostaggio’ i lavoratori, bensì di risolvere in fretta la situazione. Il punto è sempre quello: tenute a mente le azioni recenti di Monachino, c’è da fidarsi il giusto.