«Regionali, da sinistra i voti della Lega»

Sempre più il caso di dire ‘Cuore verde d’Italia’: il Carroccio ha triplicato i consensi. Pd e M5s in discesa. L’analisi dei flussi dell’ex presidente Bracalente

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di G.N.

E’ proprio il caso di dire che l’Umbria è cuore verde d’Italia: la regione è, infatti, diventata quasi monocolore, a eccezione di qualche piccola macchia rossa, situata nella zona del Lago Trasimeno. Il Comune di Paciano è fra i pochi baluardi rossi, conquistando la distanza più ampia dal centro destra. A tracciare stime e analisi dei flussi elettorali relativi a domenica scorsa sono stati, giovedì mattina, Bruno Bracalente e Antonio Forcina per l’Università di Perugia e Nicola Falocci e Meri Ripalvella per il Consiglio regionale e l’Agenzia Umbria Ricerche, in una conferenza stampa a Palazzo Cesaroni. Per il professor Bracalente «il terremoto non è di oggi, ma ha radici più distanti. C’erano da anni piccole scosse». Dunque, «un risultato che viene da lontano».

Le caratteristiche di queste elezioni

Due le caratteristiche di queste elezioni: la prima è che «sono diventate elezioni politiche»; la seconda è che «ci sono state 100mila persone che nel 2015 non avevano votato e che sono tornate a esprimersi e hanno scelto la Lega e il Centrodestra. Si tratta di elettori di centrosinistra che quattro anni fa non avevano voluto confermare il proprio voto e oggi, dopo una tornata elettorale nel ‘limbo’, lo hanno assegnato a Lega e centrodestra”

Il Pd perde 32 mila voti, il M5S 20 mila

L’analisi riportata nel dossier mostra come dalle precedenti elezioni regionali del 2015 a quelle di domenica scorsa il panorama politico sia cambiato radicalmente: il Pd ha perso 32 mila voti, un quarto di quanti ne aveva nel 2015, ed è sceso per la prima volta sotto quota 100 mila, proseguendo un andamento negativo che porta la sua quota di consenso dal 35,8 per cento al 22,3. Il Movimento 5 stelle a sua volta ha perso 20 mila dei suoi 51 mila voti, passando dal 14,6 per cento al 7,4.

La Lega triplica i consensi

Al contrario, nello schieramento di centrodestra, la Lega ha triplicato i suoi consensi passando da meno di 50mila a 154mila voti, vale a dire dal 14 per cento al 37. Fratelli d’Italia li ha invece raddoppiati, passando da 22mila a quasi 44mila voti, dal 6,2 per cento al 10,4, divenendo il terzo partito della regione, mentre Forza Italia ha continuato a perdere consensi e con 23mila voti si colloca poco sopra il 5 per cento, meno di quanto ottenuto dalle liste civiche di centrodestra.

Elezioni europee e regionali a confronto

Il confronto con le recenti elezioni Europee mostra invece cambiamenti più contenuti, a dimostrazione che lo sconvolgimento politico che ha investito la regione era già avvenuto. Rispetto al voto per le europee la Lega perde poco più di un punto percentuale (era al 38,2 per cento e oggi ha il 37 per cento, ma mentre diminuisce nella provincia di Perugia (dal 38,1 per cento al 35,8) aumenta considerevolmente in provincia di Terni, dove ha superato il 40 per cento. Le novità più rilevanti dell’ultimo scorcio di tempo sono il dimezzamento del consenso dei 5 stelle e il notevole incremento di Fratelli d’Italia, dal 6,6 per cento al 10,4.

Analisi dei flussi

Lega: flussi sia in entrata, soprattutto dal non voto, che in uscita, soprattutto verso Fratelli d’Italia, cui ha ceduto quasi 1 2mila voti, mentre ha sottratto l’8 per cento dei voti ottenuti alle europee dal Movimento 5 stelle. «É stato l’unico soggetto politico capace di riportare al voto una parte degli astensionisti», ha detto Bracalente. FdI e altre liste di centrodestra: il partito della Meloni ha ottenuto il miglior risultato assoluto, confermando l’80 per cento dei propri voti e acquisendone molti dalla Lega, ma anche da Fi e M5S, duemila ciascuno, mentre ne ha ceduti soltanto alle liste civiche di centrodestra, circa 3 mila. Forza Italia ha mantenuto meno della metà del suo consenso, cedendolo in particolare alle liste civiche di centrodestra, il 18,5 per cento dei propri voti, segno che ha subito la forte concorrenza dei candidati della lista Tesei, specie su Spoleto, Foligno e Valnerina. Le civiche hanno acquisito consensi da tutto lo schieramento politico, compreso il Pd, il M5s e le altre liste di centrosinistra. Pd e liste di centrosinistra: Ha mantenuto più del 72 per cento del proprio consenso alle Europee ed ha acquisito voti da sinistra, circa 2 mila, dal M5s (a cui non ha ceduto nulla) e anche dalla Lega, circa 4 mila voti da ciascuno. Ne ha invece ceduto molti all’interno del suo schieramento, circa 9 mila voti alle liste civiche di sinistra, compresa quella del candidato presidente Bianconi, ma anche alle liste civiche di centrodestra e alle altre, oltre che al non voto, perdendo quasi 14 mila voti rispetto alle Europee. M5s: Flussi in uscita verso tutte le direzioni, in particolare verso l’astensione, quasi 14 mila voti. Per il resto, flussi in uscita verso la Lega, tra i 5 e i 6 mila voti rispetto alle Europee, ma anche verso Pd e altre liste di centrosinistra, quasi 7 mila voti in complesso.

I risultati delle coalizioni dal 1995 a oggi

Nel 1995 la coalizione di centro sinistra conquistò il 62,65 per cento, contro il 36,50 del centro destra e il presidente Bracalente il 59,94 pe r cento, contro il 39 di Pongelli; Nel 2000, il 57,9 contro il 38,9 e la presidente Lorenzetti conquistò il 56,4 contro il 39,2 di Ronconi; nel 2005, la coalizione il 63,23, contro il 34,43, con la presidente Lorenzetti al 63, contro il 33,65 di Laffranco; Nel 2010 la coalizione si attestò al 58,92, contro il 36,7 e la presidente Marini al 57,26, contro il 37,7 della Modena; nel 2015, la coalizione scese al 43,26, contro il 38,55 e la presidente Marini al 42,78, contro il 39,27 di Ricci; nel 2019, la coalizione ha preso il 36,8, contro il 58,84 e il candidato Bianconi il 37,48, contro il 57,55 della presidente Tesei.

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