Elezioni politiche 2022: l’esito è scontato?

Centrodestra davanti nei sondaggi e Pd in stand-by sulle alleanze. Nodo premier: l’ipotesi Tajani è sul campo

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di Lorenzo Muzi

Dopo le dimissioni di Mario Draghi, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sciolto le camere e indetto nuove elezioni. Il conto alla rovescia è iniziato, le elezioni politiche si terranno il prossimo 25 settembre. Lo scenario sembra chiaro a tutti: per il centrodestra si mette bene, con la Meloni in testa nei sondaggi. Per il centrosinistra è più complicata sul piano delle alleanze: difficile ricomporre un’intesa con il M5s che, per il sondaggista Weber, non conviene.

Il leader del Partito Democratico, Enrico Letta, è stato altrettanto chiaro: difficile ricomporre l’alleanza con il M5s. Per il saggista Roberto Weber, presidente dell’istituto Ixè, «serve un’alleanza per non perdere, ma siccome la sconfitta è scritta, la soluzione per Pd e M5s è andare in autonomia». Il centrodestra si configura come uno schieramento forte e ad oggi non c’è un’intesa altrettanto ampia e solida che possa opporsi. I sondaggi parlano chiaro, il centrodestra si piazza al primo posto con il 45,5%, contro un 32,3% che potrebbe scaturire da un’eventuale alleanza Letta-Conte.

Per il direttore Antonio Noto, di Noto Sondaggi, l’unica alternativa è un «polo progressista che tenga conto di tutti, da Calenda a Di Maio». Per Weber, lo strappo tra Pd e M5s «ha origine nelle dinamiche che hanno favorito l’ascesa di Draghi a palazzo Chigi al posto di Conte». Per il presidente di Ixè, «la compatibilità tra i due elettorati è molto bassa, la possibilità di un’alleanza elettorale si è significativamente erosa».

Il tema delle alleanze si ripropone anche per il centrodestra. Fratelli d’Italia rilancia due condizioni per rafforzare la coalizione: la prima è un patto ‘anti inciucio’, basta con i governi giallo-verdi o rosso-gialli. Il secondo patto è un accordo solo con chi si riconosce nei valori del centrodestra. Per Matteo Salvini è certo: «Vinceremo». Il Pd controbatte: «Il centrodestra fa i conti senza l’oste».

Chi andrà a palazzo Chigi qualora la destra vincesse? Fratelli d’Italia scalpita per fornire un’indicazione agli elettori, per Forza Italia si deciderà dopo il voto. La regola – i teoria – rimane sempre la stessa: chi prende più voti indica il premier. Forse un candidato alla leadership già c’è, in parlamento si vocifera che a prendere il posto di Draghi (qualora il centrodestra vincesse) potrebbe essere il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani. La candidatura dell’ex presidente del parlamento europeo, rimane un’ipotesi, anche se l’esponente di un partito come Forza Italia, con una forte tradizione europeista alle spalle, potrebbe mettere d’accordo il Ppe (principale gruppo del parlamento Europeo).

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