Ex Merloni, ‘mobilità’ finita per 100 addetti

A renderlo noto è il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd), che teme ulteriori aggravamenti della situazione

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«Oggi non è una bella giornata per l’economia della nostra regione e per quella di tutta la fascia appenninica». A dirlo è il consigliere regionale dell’Umbria, Andrea Smacchi (Pd), commentando così la prima scadenza della ‘mobilità’ per i lavoratori ex Merloni.

La mobilità «Da questo lunedì – spiega Smacchi – un centinaio di dipendenti dell’ex colosso dell’elettrodomestico non percepiranno più mobilità. Si tratta di lavoratori compresi in una fascia d’età che va dai trenta ai quarantanni e che andranno ora a rimpinguare le file dei disoccupati. Siamo all’inizio e questa sorte, se non cambieranno le condizioni attuali, toccherà a tutti i 450 dipendenti rimasti nel bacino degli ex Merloni. Un fatto grave, che dimostra le difficoltà del sistema istituzionale e produttivo nel creare alternative valide all’ammortizzatore sociale».

La Cassazione Smacchi evidenzia poi che «i nodi della vertenza intanto sono stretti e il tempo scorre. Sta per uscire la sentenza della Cassazione sul ricorso delle banche relativamente alla vendita degli stabilimenti a Giovanni Porcarelli. Il rischio è che l’esito sia negativo e che vengano messe in discussione anche quelle poche certezze date dalla Jp Industries».

La giunta La Regione Umbria, dice il vice presidente Fabio Paparelli, «in collaborazione con la Regione Marche e le strutture tecniche del ministero dello sviluppo economico prosegue l’attività finalizzata all’avviamento delle nuove misure finalizzate al sostegno degli investimenti nei 17 comuni umbri ricompresi nell’area di crisi della Antonio Merloni Spa in amministrazione straordinaria. La materiale attivazione delle procedure ricade sotto l’esclusiva competenza dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’Impresa – ‘Invitalia Spa’ – e la Regione invita tutti i soggetti interessati, imprese e lavoratori, a seguire la vie ufficiale nell’interlocuzione con i soggetti istituzionali e della rappresentanza sociale a garanzia dell’affidabilità delle risposte e delle procedure
amministrative, nonché per la tutela degli interessi collettivi ed individuali».

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