Se nel 2016, secondo l’Istat, si è registrato un aumento dell’export nazionale (+1,2%), la situazione dell’Umbria è decisamente meno rosea.

Stagnazione Sempre stando ai dati Istat, infatti, l’Umbria ha chiuso il 2016 con uno 0,3% di incremento delle esportazioni, ma soprattutto ha fatto registrare una particolare tendenza: la riduzione del ‘raggio’ delle stesse. Quelle verso i Paesi extra UE, infatti, sono diminuite del 3,8% e il dato – già non soddisfacente di suo – non viene nemmeno mitigato dall’incremento del 2,8% dell’export verso i Paesi europei.
L’Italia Tra le regioni che hanno dato il più ampio contributo positivo alla crescita delle esportazioni nazionali, rende noto l’Istat, «si segnalano: Basilicata (+53,5%), Liguria (+7,7%), Friuli-Venezia Giulia (+6,3,%)», mentre tra quelle che forniscono un contributo negativo «si evidenziano: Sicilia (-17,3%), Sardegna (-10,9%), Piemonte (-3,0%)». Nell’anno 2016, «l’aumento delle vendite di autoveicoli dalla Basilicata, di mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi, da Friuli-Venezia Giulia, Lazio e Liguria e di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici dalle Marche contribuisce alla crescita dell’export nazionale per un punto percentuale».