Femca Cisl Umbria, Framarini ai saluti: «Anni intensi ed esaltanti»

Il segretario generale il 18 settembre passerà il testimone, per lui l’impegno continua a livello nazionale. Il bilancio e i ringraziamenti

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di Fabrizio Framarini
segretario generale della Femca Cisl Umbria

Dopo quasi 20 anni, di cui oltre dieci da segretario generale regionale, finisce la mia avventura presso la Femca Cisl Umbria; il 18 settembre infatti il testimone passerà a un nuovo segretario, con me in Femca da diversi anni. Questi passati in Umbria, è quasi inutile dirlo, sono stati anni intensi, ma anche esaltanti che hanno visto l’intera federazione impegnata su più fronti. Crisi economiche, a partire da quella del 2008, si sono succedute una dietro l’altra. Una pandemia sanitaria su scala mondiale, sovrapposta a una crisi economica, ci ha obbligati a trovare soluzioni inedite per tutelare, da una parte la salute dei lavoratori e dall’altra la continuità aziendale. In quella fase, a livello sindacale ci siamo sentiti spesso isolati, ma la determinazione e il confronto serrato con le aziende ci ha permesso di superare le difficoltà.

Fabrizio Framarini

Sul fronte lavorativo, abbiamo affrontato e spesso vinto numerose vertenze; quella della Sgl Carbon di Narni, ora Sangraf, su tutte. Ripenso anche alla prima vertenza della Tagina ceramiche di Gualdo Tadino che, dopo una prima soluzione, si trova ora alle prese con nuove problematiche, ma anche stavolta ce la farà. Qualche anno prima la vertenza Meraklon, che vide addirittura l’arresto del proprietario, prelevato direttamente in fabbrica, con gli operai davanti ai cancelli in sciopero. Da quella vertenza si trovò una soluzione per il comparto del fiocco in polipropilene che passò sotto la guida della multinazionale belga Beaulieu, protagonista negli anni successivi di numerosi investimenti, mentre per il comparto del filo, rilevato da imprenditori locali, l’avventura durò poco.

Stessa sorte toccò qualche anno prima alla Basell. A nulla valsero gli sforzi per la cessione dell’impianto, situato proprio all’interno di quel polo chimico di Terni dove insistono attualmente la Bfit, Novamont e Treofan. Solo qualche tempo fa le aree Basell sono state comunque cedute a Novamont e altre aziende locali. La speranza ora è che queste aree, ben 44 ettari, vengano impegnate da attività produttive. Sempre a Terni poi dovrà anche arrivare l’Università degli studi di Perugia, per impiegare i fondi del Pnrr destinati alla ricerca sui materiali rinnovabili. Su quest’ultima operazione bisognerà impegnarsi perché la stessa venga condotta in porto.

A contrassegnare questo lungo periodo non sono state però soltanto le vertenze. In questi anni abbiamo assistito alla grande espansione di Alcantara; l’azienda narnese conta oggi oltre cinquecento dipendenti e, nel corso del tempo, ha assorbito tanta manodopera espulsa dalle altre aziende in crisi. Senza questa operazione, l’intero territorio provinciale avrebbe perso tanta di quella professionalità che sarebbe difficile quantificare.

Altra operazione ben gestita, quella che ha portato alla cessione della Bayer alla Exolon. Qui il colosso tedesco decise addirittura di chiudere la fabbrica in Germania lasciando in vita, ampliandola, quella italiana perché più performante. Tra altie bassi anche l’andamento della Tarkett si è mantenuto su livelli interessanti, nonostante le numerose difficoltà. La vetreria O-I di Sangemini ha anch’essa fatto investimenti per diversi milioni di euro.

Nel comparto moda le tante realtà regionali hanno retto alle crisi, ma per queste eccellenze umbre, conosciute più all’estero che in patria (basta guardare i dati regionali dell’export per coglierne a pieno le potenzialità) bisogna che a livello istituzionale venga fatto di più. Oltre al distretto del cachemire di Perugia, infatti, numerose case di moda italiane e straniere entrano nel capitale sociale di queste aziende. Sta a tutti noi cercare, soprattutto con un grande investimento in formazione, di mantenere le competenze e le professionalità in Umbria.

Nel comparto energia, partendo dalla presenza in Umbra Acque, abbiamo assistito all’arrivo e all’espansione di Acea SpA (ora anche in Asm Terni) nella nostra regione. Per la Femca non ci sono mai stati dogmi sulla presenza del privato nella gestione dei servizi essenziali, ma è evidente che il pubblico deve sempre fare la sua parte con competenza, professionalità e autorevolezza.

Potrei continuare ancora per molto, ma prima di passare ai ringraziamenti, sono soddisfatto di chiudere questo mio percorso in Umbria proprio ora che si è avviata la soluzione anche per la vertenza in Treofan. Di lavoro qui ovviamente ce n’è ancora molto da fare, ma i lavoratori, dopo oltre tre anni, devono quanto prima poter rientrare in fabbrica.

Non mi resta che ringraziare tutti i lavoratori e con loro gli iscritti e i delegati sindacali della Femca Cisl, che in questi anni mi hanno supportato e ai quali sarò sempre riconoscente per il lavoro svolto. Ai lavoratori abbiamo, nel bene e nel male, sempre detto la verità e a nulla sono valsi nel tempo i tentativi di screditarci. A livello sindacale lascio una federazione in salute; eravamo e rimaniamo, in ambito regionale, il sindacato più rappresentativo nel settore chimico e questo è motivo di orgoglio per me. Il mio impegno proseguirà ora presso la Femca Cisl nazionale dove andrò ad occuparmi nello specifico dell’importante comparto chimico. Auguro infine buon lavoro al nuovo segretario generale della Femca Cisl Umbria e a tutta la sua nuova squadra.

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