«Falletti in dirittura d’arrivo. Peralta molto importante»

Video – Il tecnico della Ternana, Cristiano Lucarelli, fa il punto sul mercato e parla del test di sabato con la Salernitana

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César Falletti e Diego Peralta, ma non solo. C’è da – senza perdere troppo tempo – acquistare il nuovo terzino destro in attesa di Mirko Drudi visto che i primi impegni ufficiali per la Ternana (coppa Italia il 23 e, salvo rinvii, 27 settembre in campionato, l’Aic ha proclamato lo stato di agitazione per il blocco delle liste a 22) si avvicinano: Cristiano Lucarelli ne ha parlato venerdì mattina nella consueta conferenza stampa di fine settimane, alla vigilia del test amichevole di Sarnano al cospetto della Salernitana.

La pressione da evitare: «Niente esaltazione»

Meglio non cantar vittoria fin quando non c’è la sottoscrizione del contratto. Fatto sta che per il rientro del 27enne uruguaiano (il presidente Stefano Bandecchi intanto bisticcia su Instagram con un supporter proprio in merito al trequartista) siamo alle battute finale e il trainer livornese non si trincera dietro parole di circostanza: «Siamo in dirittura d’arrivo, non si può negare. Siamo felici e al tempo stesso dobbiamo cercare di creare delle basi solide per poterlo mettere nelle condizioni di esprimersi senza grandi pressioni. Senza dare – l’avviso – per scontato che se arriva lui vinciamo il campionato: c’è da sudare ogni domenica in questo girone C, ogni giorno si rinforza sempre di più di piazze blasonate come il Foggia. Non ci dobbiamo aspettare che giochi da solo contro tutti, deve continuare ad esserci quel gruppo coeso che sto vedendo. Allora diventa un valore aggiunto. Se affidiamo tutto a lui lo mettiamo in difficoltà: occorre creare un clima di calma e non esaltazione. Il ragazzo ha fatto una scelta di vita e non va messo in croce». Il suo sbarco – è in Uruguay al momento – è previsto per martedì, come annunciato dal direttore sportivo Luca Leone nella trasmissione Fere di Sera su Tele Galileo. Non è l’unico pronto a vestire il rossoverde.

Peralta, il sostituto di Parodi e le amichevoli

Il 23enne del Novara rinfonzerà la batteria degli attaccanti di fascia: «Peralta – le parole di Lucarelli in merito – è un profilo per noi molto importante, è giovane e ha già vinto dei campionati. Ha caratteristiche che ricordano quelle di Partipilo, pur essendo più scattante; è fortissimo nell’uno contro uno, ci aiuterà a creare superiorità numerica. Il terzino destro? Abbiamo già dei calciatori in testa, sarà più alto di 1,80. Laverone e Mora non sono gli unici che seguiamo. Chiaro che dobbiamo avere un attimo di pazienza perché c’è chi dà uno sguardo alle categorie superiori nei primi giorni di mercato, poi magari con il tempo possono essere più convinti di scendere di categoria. La Salernitana? Mi attendo di giocare la partita a viso aperto, senza timori». Annunciate le amichevoli con Gubbio (giovedì 10) e Ravenna (sabato 12). Cancellata quella prevista con la Roma ‘primavera’.

La preparazione, l’elogio, Celli e Diakité

Quando si parla di preparazione fisica, Lucarelli parla a lungo di Alberto Bartali: «Stiamo facendo le cose giuste per gestire i prossimi nove mesi in un contesto particolare. Lui è la persona adatta, ha più di 30 anni di esperienza, Fatih Terim gli aveva proposto il rinnovo contrattuale; più avanti, a ridosso degli impegni ufficiali, entreremo nella settimana ‘tipo’». Si torna sul mercato: «Celli resta alla Ternana e al momento non è utilizzabile per guai fisici. Davanti, con Falletti, potremmo restare con sette giocatori e rinforzarci in altri settori». Ancora focus su Torromino: «Lo voglio sperimentare come trequartista, mentre Russo nel ruolo di terzino destro». Diakité si allena con i rossoverdi pur se privo di contratto: «Potremmo anche avere bisogno di giocatori con caratteristiche diverse, nel frattempo continuiamo ad osservarlo. La priorità deve essere la Ternana ed i posti sono 22». Difficile che venga ripreso. Sabato a Sarnano non ci sarà Paghera: ha chiesto un permesso di due giorni per esigenze personali. Lievi problemi fisici per Ferrante.

I fatti e le uscite

Lucarelli sa che si deve volare bassi dopo un triennio con tante parole e risultati negativi sul campo: «La gente di promesse ne ha sentite tante, ora vogliono i fatti e quelli dobbiamo fare». Infine un accenno alle uscite: «A Terni si sta bene – scherza sul tema -, ma intorno ai giovani c’è interesse. Se uno è bravo deve andare a giocare, inutile che rimanga per giocare sette partite. Sabato con la Salernitana saremo in 17-18 e stiamo ritardando le cessioni in attesa delle entrate. Drudi? Il Pescara sta facendo lo stesso discorso nostro. Stiamo operando come avevamo detto nella prima riunione, l’intenzione è di avere 4-5 innesti ma di qualità». Chiusura sulla lista a 22: «In tempo di Covid non è proprio da Nobel una decisione del genere».

Liste, stato di agitazione

Venerdì l’Aic è tornata a farsi sentire sull’argomento: «L’Associazione italiana calciatori – la nota -prende atto del silenzio e della mancata risposta da parte della Lega italiana calcio professionistico alla richiesta di abolizione delle liste di giocatori utilizzabili nel ampionato di serie C nella stagione 2020/2021.  Il percorso virtuoso intrapreso nella scorsa stagione concedeva alle singole società la libertà di investire sulla costruzione di una squadra competitiva, innalzando il livello del campionato e dello spettacolo, creando così un miglior contesto formativo anche per i giovani, basato sulla meritocrazia.  Questo percorso è stato oggi abbandonato dalla Lega Pro per lasciare spazio a scelte che condurranno ad un impoverimento tecnico della categoria e, con esso, alla definitiva rinuncia ad un progetto di sviluppo e scelte sportive ben più adeguate a un campionato professionistico. Non è un caso che questa reviviscenza di vecchie dinamiche che speravamo definitivamente accantonate sia stata portata avanti con forza da quelle società che, nel corso della stagione appena terminata, hanno rinunciato alla loro partecipazione alla fase play-off; ciò dimostra ancor più l’intento di voler imporre politiche che limitino chi seriamente impiega risorse nel nostro mondo, permettendo a molti di competere senza investire. Il risultato, già ampiamente sperimentato in passato, sarà un abbassamento del livello tecnico del campionato e dello spettacolo. Tutto questo è inaccettabile. Il combinato disposto tra le norme sul c.d. minutaggio – che prevedono di fatto l’obbligatorietà in campo di quattro giovani (uno di essi schierato anche per un solo minuto!) – e quelle sulle liste a 22 giocatori, pregiudicherà le opportunità di lavoro a circa 200 tesserati della categoria; si determineranno, inoltre, pregiudizievoli squilibri professionali e un peggioramento qualitativo della Serie C, generando false illusioni di carriera in tanti giovani calciatori schierati in campo con il solo intento di beneficiare delle somme distribuite in relazione al loro impiego. Auspichiamo a tal fine una programmazione pluriennale e condivisa delle norme che riguardano la valorizzazione dei vivai nazionali e la formazione dei calciatori, che sia la giusta sintesi tra contenuto tecnico, formazione e utilizzo dei giovani, mettendo definitivamente fine al caos normativo degli ultimi anni con una pianificazione tecnico-sportiva a medio-lungo termine.  Per tali motivi, l’Associazione Italiana Calciatori annuncia lo stato di agitazione per l’intera categoria dei calciatori tesserati per le società militanti nel campionato di Serie C, riservandosi, in caso di mancata soluzione delle tematiche evidenziate, di indire lo sciopero per la prima giornata di campionato».

La replica di Ghirelli: «Irresponsabile e irricevibile»

Nel pomeriggio arriva la risposta del presidente della Lega Pro alla mossa dell’Aic: «Mi trovo ancora una volta costretto a replicare alla comunicazione pervenutami dall’avvocato Calcagno ed al conseguente comunicato stampa pubblicato da Aic riferito alla richiesta di  abolizione delle liste di giocatori utilizzabili nel campionato di seerie C nella stagione 2020/2021. Voglio subito evidenziare – si legge in un passaggio – che nel drammatico contesto che stiamo vivendo trovo la minaccia di sciopero dell’Aic assolutamente irresponsabile ed irricevibile. Ricordo che da febbraio-marzo i club hanno avuto incassi da botteghino pari a zero e la prospettiva prossima futura non sembra rosea al momento. In questi mesi i nostri club hanno sofferto molto, pur avendo conquistato  la cassa integrazione (voglio dimenticare le assurde resistenze in merito), alcune riduzioni dei costi e strumenti di incentivazione. Nonostante tutto ciò le nostre società continuano ad investire garantendo ai calciatori (ed alle altre decine di figure tra tecnici e dirigenti) il mantenimento del proprio posto di lavoro. In questo situazione l’Aic cosa fa invece di ringraziarli? Minaccia lo sciopero. La ragione? Perché il nuovo regolamento potrebbe (secondo la loro miope visione che facilmente verrà confutata) portare ad un ‘impoverimento tecnico della categoria’ e potrebbe portare alla mancata conferma di una parte dei calciatori, che aggiungo io, non sono mai utilizzati dai club nella scorsa stagione. Perché è inutile parlare utilizzando facili slogan. Veniamo ai dati oggettivi che hanno portato i club ad approvare questo nuovo regolamento il cui obiettivo principale è quello di contenere i costi senza intaccare il livello qualitativo: nel girone d’andata della stagione 2019/2020 le rose dei club erano composte in media di 25,32 calciatori per squadra con contratto professionista oneroso. L’utilizzo medio di ciascun calciatore è stato del 42,89%, ovvero 733,40 minuti giocati sui 1710 minuti totali. Una media di 3,57 calciatori per squadra è stata utilizzata per meno di una gara ovvero 85,50 minuti. Tradotto: quasi quattro giocatori a squadra non hanno mai giocato. La rosa media dei calciatori professionisti con contratto oneroso rivista sarebbe quindi di 21,75. Gli emolumenti medi per ogni calciatore professionista sono di circa 55.000 euro lordi annui. Una lista con un massimo di 22 calciatori professionisti, lasciando liberi i giovani di serie, nella scorsa stagione avrebbe comportato un risparmio medio per club di 182.600 euro ed un risparmio di sistema di circa 11 milioni di euro. L’assemblea di Lega ha semplicemente votato un regolamento che, in particolare in questo momento di estrema difficoltà economica, ha l’obiettivo di contenere gli sprechi di denaro. Ma è allo stesso tempo assolutamente evidente che i calciatori che verranno inseriti nella lista saranno certamente i migliori sul mercato. Non avrebbe alcun senso un diverso scenario; è del tutto evidente che rispetto alla media della scorsa stagione il numero di calciatori in lista nella prossima subirà una riduzione davvero minima. Non ne faranno parte esclusivamente quei calciatori che non venivano mai utilizzati, lasciando inalterato il livello qualitativo e dello spettacolo. In questo contesto in cui l’Aic minaccia lo sciopero. Rimane ferma la nostra posizione, ma io invece invito i calciatori ad andare senza indugio dai loro presidenti per dir loro una sola cosa: grazie».

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