Fere, scuse Bandecchi e appello al tifo

Confronto con alcuni supporter e conferenza fiume sulla pessima situazione della Ternana: «Ho speso, ma male. Se manteniamo la categoria tolgo Unicusano dal nome»

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Stefano Bandecchi (foto Mirimao)

Scotta e pure parecchio quella poltroncina (vecchio o nuove che siano) nella sala stampa del ‘Liberati’. Perché quando Stefano Bandecchi ci si era seduto per parlare nelle due precedenti occasioni – 5 luglio nel debutto su piazza, 3 ottobre dopo il deludente pareggio con il Brescia – la situazione era di certo ben diversa da quella attuale: la Ternana è ultima in solitaria, è la 98° squadra su 99 professionistiche attive nel calcio italiano per numero di vittorie complessive in campionato (il Benevento l’unica a far peggio) e ha due gare di svantaggio non solo dalla zona salvezza, ma anche dal posizionamento playout. Per l’imprenditore livornese è tempo di tirare una riga, venire a Terni e cercare di dare delucidazioni sul – per ora – pieno fallimento. Conferenza stampa martedì mattina al ‘Liberati’ con – non a sorpresa – alcuni tifosi arrivati sul posto per far capire che non va proprio. Dalla fiducia in Mariani ai soldi spesi male, passando per il messaggio di Longarini alla promessa di cambio nome – via Unicusano, ritorno all’originale – in caso di permanenza in B. Passaggi sulla spaccatura con la tifoseria, sull’assunzione di responsabilità e dell’epilogo negativo con Pochesci: «Chiedo scusa per aver fatto una promessa non in grado di mantenere, per ora. Nessuno è venuto a prendere in giro Terni e ternani. Difficile star qui di fronte a voi e sentirsi dire, in sostanza, ‘sei un coglione e dicci cosa vuoi fare’».

CAOS TERNANA: AMBIENTE IN ‘TILT’, CONTESTAZIONI, STRISCIONI E ULTIMO POSTO IN CLASSIFICA

Il confronto tra Bandecchi e i tifosi

Subito confronto E già al suo arrivo allo stadio ‘Liberati’, Stefano Bandecchi è stato fermato da una trentina di tifosi che lo stavano aspettando fuori dai cancelli dell’impianto. Con loro, un confronto civile sotto l’occhio vigile della Digos. Segno comunque della tensione che si respira attorno alla squadra e alla società. All’imprenditore livornese, tra le tematiche affrontate, è stato ricordato il fatto che i giovanissimi provinciali dell’Asd Fondi – non il Racing di Pezone – giochino con la maglietta della Ternana 2016-2017: «Me le ha chieste il senatore, mio amico, Claudio Fazzone e rientra nel progetto Ternana. Non c’è nulla di strano». In un secondo momento arriverà anche la nota ufficiale della società pontina.

BANDECCHI IN CONFERENZA: FOCUS SU TIFOSERIA, AMBIENTE, NOME E TENTATIVI DI USCIRNE FUORI, VIDEO

Il confronto con i tifosi (foto Mirimao)

Superficialità, errori e Mariani «Non credo che abbiamo una cattiva squadra – ha detto Bandecchi in apertura di conferenza stampa -. Ad oggi ho fatto degli sbagli, ho detto che bisognava riallenare la difesa. Ma non ho sbagliato solo io, evidentemente. Sono speranzoso che le cose possano cambiare perché un peso lo ha avuto anche la sfortuna: ho sempre detto di avere l’ambizione in serie A e non ho fatto promesse. Ci sono 17 partite e 51 punti in palio. Ne abbiamo vinte solo tre e nessuna fuori casa, di certo su questi dati la previsione non può che essere drammatica e serve fare un passo in avanti: le correzioni sono state tardive, ma ci sono. Con l’Entella abbiamo visto una gara diversa, tuttavia qualcosa di diverso c’è stato: la Ternana ha giocato in maniera più corta e compatta, abbiamo avuto un po’ di sfortuna. Centrare cinque pali credo sia stato un record. Abbiamo perso e contano solo i risultati, l’idea non è cambiata. Già mesi fa contestavo il fatto che prendevamo troppi gol, ne facevamo collezione e mi innervosiva la cosa: ho fatto degli errori e ho deciso che si prosegue con Mariani. Si tratta di un ex calciatore di serie A, ha allenato con Luigi Simoni e 300 volte è sceso sul terreno in campo professionistici, non lo considero una scommessa né un neofita come mi è stato detto. Vedremo cosa succede, l’anima del nuovo tecnico sta per entrare nella squadra. E la rabbia nei suoi confronti mi pare artefatta, c’è qualcosa che non torna. Ripeto, a livello personale ho commesso degli errori: la responsabilità è di chi ‘guida’ e sono io a farlo. Sono stato superficiale, dovevo correggere prima vedendo una formazione troppo lunga e con schemi difensivi non validi». Nel finale ribadirà il concetto che ha sempre sbandierato dall’avvio della sua avventura rossoverde: «Ora siamo in questa situazione e dobbiamo evitare la serie C. Ma ripeto che quando partecipo in B voglio andare in A: per adesso chiedo scusa per aver fatto una promessa che non posso mantenere. Sto vivendo una iettatura, i fatti dicono che le scelte ad oggi sono sbagliate».

Stefano Bandecchi

Il messaggio di Longarini e i debiti Il patron ha poi riferito di un messaggio ricevuto lunedì dall’ex presidente rossoverde Simone Longarini. Questo il contenuto, letto da Bandecchi: «Se lei non avesse preso la Ternana, ed è stato l’unico ad averla veramente voluta, dando le garanzie adeguate al 100%, io l’avrei messa in liquidazione il 30 giugno del 2018 con perdita del titolo sportivo per la città di Terni che sarebbe ripartita dai dilettanti». Il numero uno di Unicusano ha poi aggiunto: «Ho pagato dei debiti della Ternana per 1,6 milioni di euro ed è stato questo il gettone d’ingresso per rilevare la società. Non abbiamo pendenze e rispettiamo pienamente i criteri di fair-play finanziario. Vengo chiamato pagliaccetto, buffone e morto di fame, in quest’ultimo caso lo sono stato e ne vado orgoglioso. Qualcuno non ha capito che fino ad oggi ho messo sei milioni complessivamente: questa società non ha un centesimo di debito e tra A e B c’è qualcuno che ha qualche ‘problemuccio’ invece. La Ternana non l’ho pagata, ma debiti documentati sì. Alcuni verso il Comune di Terni». Si prosegue: «Seconda cosa. Ci vogliono 3,5 milioni di euro per finire il campionato, al di là di quelli che dà la Federazione e per quel che ci riguarda di debiti non ce ne sono perché i soldi che mettiamo sono in aumentato capitale. Poi vi ricordo che ci sono gli 800 mila per la fidejussione, bloccati da una parte. Senza dimenticare che i conti per lo stadio. Tutti quelli che pensano a guadagnarmi il 22° posto dopo aver speso 6 milioni il primo e fare questa figura allucinante, non vogliono vedere l’impegno. Se parliamo tanto per parlare va bene e dire che sono scemo ok. Certo è che finora ho fatto lo scemo di sicuro vedendo i risultati, ma spero di restare in B. Unico scopo pubblicitario? Sinceramente al momento avrei preferito chiamarla solo Ternana. La gestione Unicusano al momento porta la squadra all’ultimo posto e la riflessione semplice è che non vale una minchia. Normale che sia così.

Gianluca Fabi, Stefano Bandecchi e Sergio Cordaro (foto Mirimao)

Mercato «demenziale» ma ragazzi bravi Breve e incisivo il passaggio sulla sessione invernale del mercato che, a giochi fatti, non sta affatto dando quella spinta necessaria: «Lo ritengo demenziale, ma ho detto a Pochesci fai quello che vuoi e così è andata. Avrei fatto diversamente perché è inutile andare a prendere attaccanti quando il problema è in difesa. Mi ha dato fastidio inoltre vedere Tiscione andare via mentre ero in Russia. Ribadisco comunque che i calciatori arrivati sono ok, si impegnano al massimo. La squadra non mi sembra così schifosa comunque». Ritorno sull’ex allenatore delle Fere: «Nel tempo è diventato schiavo di ciò che diceva ai giornalisti, si è fatto prendere la mano. Ma è un uomo in gamba e giusto, tuttavia non ci sono possibilità che torni in panchina. Sarebbe ridicolo, la mentalità di Pochesci è solo di attacco. Ognuno ha i suoi limiti, come d’altronde il sottoscritto. Son voluto venire da solo di proposito ed Evangelisti, finora, non è mai stato messo in discussione».

La scritta e il messaggio per Bandecchi in sede

Il cash, l’università, lo scatto di rabbia e i rinforzi, anche stranieri Il tema soldi fa addrizzare le antenne – rispetto ad altri argomenti – a Bandecchi: «Basta con le storielle stupide che abbiamo – replica a chi chiede se fosse vero che Bocalon e Di Piazza non sono arrivati per 55 mila euro – il braccino corto, non è vero. Quello che è stato chiesto è arrivato, facendo le cose da bravi padri di famiglia. E per quel che riguarda la Cusano paghiamo regolarmente gli stipendi e le altre università possono venire a vedere come si gestisce. Avrò difficoltà con il calcio, ma nessuno mi può dire nulla su come porto avanti l’università. E in generale – il tono di voce si alza – ce l’avessero gli altri i soldi che ho io». Per quel che concerne possibili nuove acquisizioni da qui al 28 febbraio Bandecchi – ha ricordato l’appuntamento con i tifosi del club Rocca Rossoverde – cercheremo di operare tra gli svincolati. Abbiamo fatto due proposte, ma da uno abbiamo ricevuto un secco no: credo che rifiutino non per la piazza, ma per la posizione di classifica. Ovvio che non mi posso mettere in casa chi, magari, è pronto solo a giugno».

Ferruccio Mariani

Lo stadio, la giunta e il retroscena Mariani/Pochesci «Se non fosse caduta – a Bandecchi è stato riportato questo, specifica – la giunta del Comune saremmo stati disponibili a fare un investimento importante sullo stadio». Si riferisce all’acquisizione. «Intanto alcune zone dell’impianto sono state sistemate, erano messe malino». Si ritorna al campo: «Le prossime due partite potrebbero anche essere quelle della svolta, vediamo. L’augurio è che la cura Mariani abbia effetto, altrimenti ci parlerò per capire cosa c’è che non va». Bandecchi poi svela un retroscena risalente all’estate: «Volevo fin da subito Mariani sulla panchina della prima squadra e Pochesci per le giovanili, poi c’è stato il cambio di idea e si è sviluppato tutto il resto».

L’esposto non partito, gli ‘schiaffi’ dei tifosi e la sede Diversi minuti – c’è anche una sorta di appello lanciato ai supporter – sono stati dedicati al rapporto della tifoseria con i giocatori: «Per quel che riguarda l’esposto alla polizia postale posso dire che ad oggi non è stato fatto perché, controllando con il mio avvocato, abbiamo visto che alcuni messaggi avevano nome e cognome accanto. Non è mia intenzione mettere nei guai nessuno, specie se si è tratto di un momento passeggero di rabbia». Si prosegue su questo binario: «I tifosi se la prendessero meno con la squadra. C’è un modo sicuro per andare in serie C, continuare a prendere a ‘schiaffi’ i calciatori in giro per la città: c’è qualcosa che sta degenerando in una parte della tifoseria. Devono decidere, altrimenti saranno responsabili della retrocessione, in 17 partite possono accadere delle sorprese. E non chiedo – le parole di Bandecchi – nemmeno che vengano allo stadio visto che a livello d’incassi si parla di 350 mila euro nei conti della Ternana. Magari li ‘picchiassero’ alla fine del campionato, venissero a prendersela con me magari. Ma non i calciatori, hanno fatto ciò che devono fare. Il 99% dei giocatori che erano qua lo scorso anno volevano andar via perché avevano preso ‘schiaffi’ e abbiamo litigato con un ex capitano andato via quest’anno: aveva il terrore di camminare in questa città e se ne voleva andare tutti i giorni. Fu promosso capitano proprio per cercare di non farlo andar via. I calciatori non hanno intenzione di fare la ‘guerra’ con la città. E per ‘schiaffi’ intendo quando incontrano un gruppo di supporter e quest’ultimi gli fanno pensare che potrebbero partire anche delle ‘pizze’. La sede? Teniamola – l’ironia – così se a qualcuno piace con le scritte. Anzi, se gli vogliono anche dare fuoco ci buttino la tanica di benzina. Non ci spendo altri 50 mila euro insomma». Prima di lasciare la sala stampa arriva la precisazione: «Nessuno dei tifosi finora ha dato una ‘pizza’ ai giocatori, ho spiegato cosa intendevo».

Lo striscione alla est-Viciani contro la società

«Sgradito? Lascio le chiavi» Retrocessione pericolo concreto. E allora si guarda anche all’ipotesi peggiore: «Se veramente a Terni pensano che il rispetto possa portare sia legato al fatto di andarmene, lascio le chiavi e se le prendesse chi vuole. Quando c’è una cosa sgradita a qualcuno, bisogna farei conti con la massa. Mi viene un po’ da ridere perché avere un Bandecchi nel mondo del calcio non sia iettatura: sono un po’ nervosetto per tutte queste ‘risse’ , poi diventa un po’ un casino. La questione nome? Non è vero che non ho chiesto a nessuno prima di farlo, l’ho fatto due mesi – in realtà un po’ meno – prima della trattativa. E i sondaggi dei tifosi avevano dato l’ok. Ora mi è rinfacciato. Se retrocediamo? Do il massimo impegno per risalire, d’altronde avrei fatto il guaio. Assemblerei una squadra adeguata. Ma resta il discorso di prima: se la piazza non mi vuole, devo tirarmi indietro». Chiusura dedicata all’ex Fondi Tiziano Mucciante e alla chance di nuovi ingressi nell’organigramma societario: «Sono ancora convinto che abbiamo uno staff che va bene, poi vedremo come gireranno le cose. Nuovo dirigente (viene citato il nome di Vittorio Galigani)? Può essere, ci guardiamo a 360 gradi. Ma non è che tutti gli imbecilli lavorano nella Ternana e gli altri sono geni. Per quel che riguarda l’arrivo di Mucciante – fu acquisito dai rossoverdi in estate e poi subito ceduto al Siracusa – come nuovo membro dello staff ci sono stati dei contatti». Al termine della conferenza Bandecchi ha incontrato Mariani ed Evangelisti, già presenti al Liberati.

Lo striscione esposto alla est in Ternana-Salernitana

L’immediata risposta « Non amiamo – la nota della curva Est Ternana 1925 – scrivere, redigere comunicati o parlare attraverso i social; i nostri messaggi sono chiari e passano attraverso i nostri striscioni e le nostre azioni. Oggi, peró, ci sentiamo di dover ‘mettere i puntini sulle i’ partendo da chi, per lavoro o passione, scrive e parla non solo di Ternana ma anche di tifosi e curve. Partiamo proprio da noi ricordando che la curva est, attraverso i gruppi che la compongono, è una e non esiste nessuna ‘parte della curva est’; ribadiamo anche che mister Mariani sabato a fine partita è stato invitato ad ascoltare senza parlare, in quanto degno rappresentante di questa proprietà, ma la decisione di non presentarsi ai cancelli per un colloquio con i tifosi è stata una sua scelta! Di fronte alle vicissitudini di questa società possiamo solo dire di avervi accolto speranzosi di voltare pagina chiedendo solo programmazione, rispetto e serietà per la città ed i nostri colori. Ci siamo tappati il naso pur di uscire da un dramma sportivo lungo 14 anni caratterizzato dalla gestione Longarini, accettando una invadente forma pubblicitaria che con la storia della Ternana calcio non aveva nulla a che fare. A distanza di qualche mese ci troviamo ultimi in classifica e con una guerra fratricida in corso tra patron, presidente, ds ed allenatori vari, tutte figure collegate tra loro anche in un passato recente (Fondi). Di queste diatribe interne ne vorremmo rimanere fuori se non fosse che, come sempre, a rimetterci siamo noi che non ci schieriamo con nessuna figura tra quelle citate ma solo a fianco dei nostri colori. D’altronde caro pinocchio nessuno ti ha chiesto la luna ma l’arroganza delle tue dichiarazioni doveva essere seguita dai fatti: ‘cacciare fori li sordi’ allestendo un organico all’altezza, magari rinforzato a gennaio con giocatori pronti e di categoria… ma si sa ‘senza lilleri non se lallera’ ed eccoci qua’ pronti per la lega pro… altro che Cardiff. Alla squadra diciamo di esserci sempre stati, da Norcia alle trasferte in 700/1000 e di avervi sostenuto con la nostra passione malgrado i risultati deludenti; continueremo ad esserci ma la luna di miele è finita come i vostri ‘aperitivi lunghi’ nei locali del centro. Terni è la città dell’acciaio e caro pinocchio non siamo disposti a farci prendere in giro da te o dai tuoi scagnozzi… non molleremo nel difendere i nostri colori di cui andiamo fieri. Terni e la Ternana 1925 sono rappresentate da noi, dalla gente e saremo sempre qui a ricordarlo a voi e a chi vorrà giocare sulla nostra storia. La Ternana siamo noi voi non sete gniciuno».

La maglia ‘incriminata’

La nota dell’Asd Fondi sulle maglie «In merito – il comunicato è a firma Brunella L’Amante, presidente del sodalizio laziale – a commenti effettuati sui social dalla tifoseria della Ternana Calcio relativi al fatto che i nostri ragazzi vestono durante gare di campionato con maglie della società rossoverde, la società dell’Asd Fondi Calcio tiene a precisare quanto segue. In primis si evidenzia che la società dell’Asd Fondi Calcio sin dalla sua fondazione, ovvero il 07 Agosto del 2017, ha richiesto l’affiliazione alla Ternana Calcio. L’individuare la gloriosa società umbra come partner importante per la crescita dei ragazzi del nostro territorio è stato per i soci fondatori della neonata società del Fondi Calcio motivo di orgoglio, in considerazione anche di quanto fatto nella città di Fondi da parte della nuova proprietà della Ternana, e nella fattispecie da parte del patron Bandecchi e del presidente Ranucci. Grazie all’azienda Unicusano la città di Fondi, i suoi cittadini ed i tifosi hanno vissuto negli ultimi anni pagine calcistiche indimenticabili, che rimarranno per sempre negli annali del calcio locale. Ripetiamo, grazie all’Unicusano il calcio fondano è risalito dai dilettanti alla Lega Pro, ha disputato i play-off per la serie B, ha vinto una coppa Italia nazionale Dilettanti ed i play-off di serie D. Soprattutto è rinato a Fondi il settore giovanile.  Ma tornando a quanto si è letto e si legge tuttora sui social in merito a quanto scritto in premessa, la società del Fondi Calcio ci tiene a precisare che la stessa è solo società di puro settore giovanile, nata per necessità da un gruppo di ex calciatori del Fondi Calcio e da ex dirigenti del Fondi Calcio, esclusivamente con l’intento di non far sparire il calcio nella nostra cittadina. Abbiamo richiesto affiliazione alla società della Ternana, in considerazione dei rapporti passati tra la proprietà e la città: siamo orgogliosi di portare in giro per la provincia di Latina l’affiliazione con i colori rossoverdi, e soprattutto sono orgogliosi i nostri ragazzi di indossare le maglie della Ternana. Ed in merito a questo vogliamo ancora ringraziare gli attuali vertici della società umbra per l’aiuto che ci hanno dato nel non far sparire il calcio per i giovani di Fondi. Concludiamo invitando chi vuole strumentalizzare la nostra affiliazione con la società umbra, e soprattutto la nostra riconoscenza e quella della città di Fondi all’Unicusano a lasciar perdere. Una sola cosa possiamo affermare in conclusione che tutti noi della società Asd Fondi Calcio teniamo alle sorti della Ternana e tifiamo a prescindere ogni domenica per i colori rossoverdi, a dal primo all’ultimo dei nostri ragazzi ci auspichiamo che la squadra possa raggiungere il traguardo seppur difficile della permanenza in serie B».

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