Fials: «Sanità Terni, diverse criticità»

Il segretario regionale del sindacato, Mario Bruni, lancia l’allarme: «Troppe cose non vanno all’ospedale di Terni. Ripensare Narni e Amelia»

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di Mario Bruni
Segretario regionale Fials Umbria

La scrivente segreteria regionale Fials ha più volte richiesto all’assessore regionale alla sanità di volere fare supportare le direzioni generali delle Usl e delle aziende ospedaliere, da personale qualificato ed esperto per la gestione delle emergenze sanitarie, proveniente dalla Protezione civile. Tale richiesta, congiunta a quella delle dotazioni degli adeguati dispositivi sanitari di prevenzione per tutto il personale, era finalizzata alla tutela della salute di tutti i dipendenti e di conseguenza insieme a quella dei tamponi, alla prevenzione della diffusione del contagio alla intera comunità.

EMERGENZA CORONAVIRUS – UMBRIAON

Oggi, in particolare per la provincia di Terni, la situazione drammatica in cui versa l’azienda ospedaliera ‘Santa Maria’ di Terni, torna a farci lanciare l’allarme per la difesa della salute dei dipendenti e di un intero territorio. La gestione delle emergenze all’interno della azienda ospedaliera di Terni, in rapporto alla pianificazione delle opportune disposizioni della direzione strategica, sembra mostrare forti limiti nella sua organicità risultando parcellizzata e segmentata nei relativi procedimenti attuativi anche a fronte di una scarsa condivisione con tutte le aree della azienda.

In particolare la continua apertura dei reparti dedicati al Covid-19, accompagnati da sommarie disposizioni dei relativi percorsi sanitari trasversali ad una struttura vecchia, costruita su sei piani e due seminterrati, crea gravi difficoltà di contenimento della diffusione del rischio anche a causa della oggettiva difficoltà di coordinamento della logistica che si associa alla cronica carenza di personale. La mobilità interna degli operatori obbliga delle continue variazioni improvvise degli assetti organizzativi, ricollocati senza la dovuta formazione, ormai sospesa, nelle nuove aree di rischio.

A ciò si aggiungono la mancanza di adeguati dispositivi di protezione, la quotidiana negazione di diritti tra cui quella del godimento di permessi e riposi, la paura di contrarre contagio e di poterlo inconsapevolmente trasferire ai propri familiari, la mancanza della individuazione di adeguate aree di decontaminazione per piano destinate alla vestizione/vestizione, la gerarchizzazione dei rapporti di lavoro contrario alla collaborazione che dovrebbe invece essere richiesta in situazioni di emergenza. Sono la sintesi di alcuni elementi che stanno notevolmente peggiorando un clima aziendale già compromesso e che fa diventare il lavoro come vera sofferenza.

Non diversa la situazione sui territori dove la carenza di adeguati dispositivi di protezione, prima fra tutte le tute per il personale di 118 causano disagi ed apprensioni. In questo quadro generale, per il territorio del ternano, sono ancora da chiarirsi gli apporti al sistema della emergenza degli ospedali di Narni/Amelia considerando che, i punti di primo soccorso dei due presidi ospedalieri sono chiusi, come pure le sale operatorie possono dirsi chiuse in quanto i ventilatori sono stati portati alla azienda ospedaliera di Terni, i reparti di chirurgia/ginecologia ed ortopedia pressoché chiusi, la medicina aperta solo per qualche ricovero programmato mentre per tutta la specialistica ambulatoriale si effettuano solo prestazioni in urgenza o differite.

Il quadro esposto evidenzia la necessità di una riprogrammazione generale delle attività in un quadro di integrazione ed ottimizzazione delle risorse capace di rispondere realmente anche alla prevenzione di rischio. Ridare appropriatezza alla azienda ospedaliera di Terni, secondo quanto nella sua mission, significherebbe, come misura urgente, che alla stessa venissero dirottati tutti i ricoveri Covid-19 in regime di urgenza, con sintomatologia importante ed in rianimazione, mentre per gli altri si dovrebbero utilizzare gli ospedali di Narni e Amelia come strutture di decongestionamento, allo scopo dedicati. Questa è la nostra richiesta di intervento.
Rimaniamo a disposizione per ogni ulteriore chiarimento.

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