Foligno, aborto ‘negato’ in ospedale

L’unico medico non obiettore di coscienza se n’è andato e il servizio è sospeso. La Cgil accusa la direzione: «Dimissioni annunciate da tempo, si doveva provvedere»

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La denuncia viene dalla Cgil di Foligno: «È incredibile la situazione che si è venuta a creare all’ospedale, dove è di fatto sospeso il servizio di interruzione volontaria di gravidanza (Ivg) perché l’unico medico non obiettore della Usl Umbria 2 ha deciso di fare nuove esperienze professionali. Così, in un territorio molto vasto della regione Umbria non è più possibile esigere un diritto e applicare una legge dello Stato (peraltro in vigore da 40 anni)».

Il concorso Ma, secondo il sindacato, «il fatto è ancora più grave visto che le dimissioni del medico in questione erano previste da tempo e, quindi, la direzione generale della Usl Umbria 2 avrebbe dovuto bandire un concorso per ginecologi non obiettori o ricercare professionisti che abbiano questa caratteristica. È inaccettabile il mancato rispetto di una legge dello Stato, è inaccettabile che non si pensi alla salute delle donne e alla loro volontà di autodeterminazione».

L’Europa Dopo aver ricordato che «l’Europa ha già condannato due volte l’Italia – da ultimo lo scorso anno, proprio su ricorso della Cgil – per la violazione dei diritti delle donne e per i “notevoli rischi per la loro salute e il loro benessere” che l’obiezione di coscienza comporta», il sindacato chiede che «si sani subito questo vulnus, adottando la soluzione individuata ad esempio dal Lazio che ha emesso un bando di concorso rivolto a medici tassativamente non obiettori di coscienza. E si implementino poi, come più volte promesso, i servizi che si occupano di prevenzione e salute delle donne».

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