Foligno, arriva il Giro: i vigili ci saranno

Il Giro d’Italia lunedì torna in Umbria, dove rimarrà per tre giorni. Arrivo a Foligno nella decima tappa, che partirà da L’Aquila

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Dopo il rapido passaggio a Castelluccio di Norcia nella sesta tappa, con annesse polemiche per quella che i residenti hanno lamentato essere una “scarsa attenzione” per le macerie del sisma in terra umbra, il Giro d’Italia lunedì torna in Umbria, dove rimarrà per tre giorni. Arrivo a Foligno nella decima tappa, che partirà da L’Aquila. Poi giorno di riposto, quindi, mercoledì, la partenza da Perugia, con passerella per le vie del centro e start da Pian di Massiano.

Il prefetto: «Servizio essenziale, no allo sciopero»

Intanto arrivano buone notizie per l’ordine pubblico: il prefetto di Perugia, per assicurare lo svolgimento della tappa, ha precettato la polizia locale di Foligno, che aveva annunciato uno sciopero proprio per la giornata di lunedì: «Pur nella consapevolezza dell’importanza delle questioni sollevate dalle organizzazioni sindacali – scrive il Prefetto Gradone – e del diritto, costituzionalmente garantito, a farle valere anche mediante lo sciopero, l’impegno del personale del corpo di Polizia municipale nei servizi interforze di ordine e sicurezza pubblica è essenziale per garantire l’adeguato presidio del percorso di gara e della viabilità alternativa individuata dal Comune per consentire la fluidità della circolazione. Senza il più ampio apporto delle polizie locali, come pure del necessario contributo degli operatori di protezione civile, eventi come il Giro d’Italia sarebbero difficilmente sostenibili».

Sindacati comunque soddisfatti

Per Patrizia Mancini, coordinatrice territoriale Funzioni locali FpCgil e Andrea Russo, responsabile coordinamento regionale Polizia locale UilFpl, le parole del Prefetto sono «la conferma dell’importanza della Polizia Locale e del fatto che il particolare ruolo svolto non solo sottopone il servizio di Polizia Locale alle limitazioni procedurali previste per gli scioperi nei servizi essenziali ma mette di fatto in discussione anche il diritto a poter effettivamente scioperare. Sarebbe opportuno che le Istituzioni si ricordassero di questo non solo in queste occasioni ma ogni volta che assumono posizioni rispetto al trattamento da riconoscere a questi operatori; posizioni tra l’altro ingiuste ed imposte senza alcuna reale condivisione dei diretti interessati né a livello locale né nazionale. Quello che stanno facendo le Istituzioni a Foligno ricorda un passato ottocentesco che speravamo fosse definitivamente superato. È la prova evidente che non si deve mai dare nulla di scontato o definitivamente acquisito: la democrazia e la tutela dei lavoratori vanno difese ogni giorno, con costanza e concretezza».

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