A lanciare l’allarme è la Lega Nord di Foligno: «A seguito di segnalazioni di cittadini e sopralluoghi svolti insieme agli stessi, abbiamo constatato le disastrose condizioni in cui versano gli argini del fiume Topino. Vi sono, infatti, numerose ed evidenti frane lungo tutto il corso del fiume, con detriti che hanno prodotto notevoli restringimenti ai quali si sono poi aggiunte, per difficoltà di deflusso, tronchi d’albero, fogliame e sterpaglie che hanno creato vere e proprie barriere. Appare chiaro a chiunque che il perdurare di tale incuria costituisce un serio pericolo per i cittadini sottoposti a rischio esondazione con immaginabili e gravi conseguenze».
I fondi Secondo la Lega Nord «negli anni passati erano stati posti in essere dei progetti per la messa in sicurezza del fiume Topino nel tratto Foligno-Bevagna-Cannara. Progetti approvati dalla Regione Umbria e per i quali erano stati stanziati 8.750.000 euro mai utilizzati. Che fine hanno fatto quei soldi? Di certo non sono stati usati per la messa in sicurezza del fiume visto lo stato in cui versa».
Il Comune Cosa pensa di fare, chiede la Lega, «l’amministrazione comunale in merito? Si è preoccupata di inventare una multa di 200 euro per chi da cibo alle anatre, che sono spesso fonte di divertimento per i bambini che trovano, in questo luogo, un po’ di natura e di contatto con gli animali, ma di fare qualcosa per ripulire il Topino e della sicurezza dei cittadini non si ricorda nessuno. Eppure, il progetto era stato sostenuto e approvato dalla regione Umbria visto che la Valle umbra sud era stata riconosciuta come l’area a maggior rischio idrogeologico dell’Umbria, come accertato dal dipartimento di protezione civile e l’Autorità del bacino del fiume Tevere. Le mappe di pericolosità idrica prevedono, in queste aree, rischi di esondazioni ogni 50 anni e qualora vi fossero inondazioni l’acqua potrebbe raggiungere e superare il metro di altezza mettendo in pericolo l’incolumità dei cittadini. Tra le zone a rischio il centro storico di Foligno, Borroni, Tenne, Prato Smeraldo, viale Firenze, Fiamenga, Maceratola, e aaltre ancora. Vogliamo aspettare che esondi il fiume provocando una tragedia? E’ necessario che qualcuno si faccia male semplicemente passeggiando sul greto del fiume che può facilmente franare? Senza essere forieri di sventure e catastrofismi chiediamo che vengano svolti al più presto i lavori improcrastinabili di messa in sicurezza. L’incolumità dei cittadini non può essere messa a rischio».