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Home » Giornata dell’Acqua, tutti i ‘buchi’ della rete

Giornata dell’Acqua, tutti i ‘buchi’ della rete

di Redattore
23 Marzo 2018
in Dal territorio
Tempo di lettura: 3 minuti di lettura
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Nel giorno in cui – nella biblioteca San Matteo degli Armeni – viene celebrata a Perugia la Giornata dell’acqua, il presidente di Umbra Acque lancia un allarme e un appello: «Servono più fondi per la rete idrica, al momento la metà dell’acqua immessa viene perduta». Un dato impressionante, a pensarci, ricordando fra l’altro l’emergenza acqua che si è vissuta la scorsa estate a causa della siccità.

L’intervento di Carini (Umbra Acque)

Pochi soldi, troppe perdite «Devo chiarire – dice Carini – che questa non è una colpa addebitabile a Umbra Acque. Per fortuna, da un paio di anni circa abbiamo ottenuto una quota annuale per la sostituzione delle tubature rotte che ammonta a circa 2 milioni di euro. Stiamo cercando di portarla a 5 milioni». Ma è ancora troppo poco, considerando che la rete si estende per 7mila chilometri. Il 2018 e il 2019 saranno anni in cui ci viene chiesta una inversione di tendenza nella gestione dell’acqua, il che richiede forte impegno sia da parte dei gestori sia degli utenti, che possono, dal canto loro, mettere in atto dei comportamenti virtuosi (preferendo ad esempio la doccia al bagno o chiudendo i rubinetti quando non si usa l’acqua).

Le concessioni ai privati Invece, l’Italia si conferma il paese dove il consumo di acqua minerale imbottigliata è il più alto in Europa. Per contro, la buonissima acqua delle sorgenti italiane viene utilizzata dalle multinazionali che la imbottigliano ad un prezzo irrisorio e la rivendono ad un prezzo altissimo. Lo denuncia il rapporto di Legambiente e Altreconomia, che evidenzia come in media le Regioni chiedano alle società appena 1 millesimo di euro al litro, 250 volte meno del prezzo che in media i cittadini pagano una bottiglia.

Stima dell’introito per ogni Regione sulla base della modifica di importo proposto da Legambiente sul canone di concessione per ogni litro imbottigliato (elaborazione Legambiente su dati delle regioni)
Le concessioni (fonte: La Repubblica)

La richiesta di Legambiente Come raccontato da Repubblica, «le principali aziende del settore oggi presidiano tre quarti del mercato pagando meno di 12 milioni di euro a fronte di un giro d’affari di circa 2,8 miliardi di euro. Risorse che le Regioni incassano in base a canoni che stabiliscono in autonomia per le 290 concessioni presenti lungo il territorio, ma che portano il gettito totale ad appena a 18 milioni di euro secondo quanto indicato nell’ultimo Documento di economia e finanza». Per superare queste anomalie Legambiente propone di applicare un canone minimo a livello nazionale di almeno 20 euro al metro cubo, cioè 2 centesimi di euro al litro imbottigliato».

L’acqua del sindaco Per contro, l’acqua pubblica è buona. «Spesso migliore di quella imbottigliata – assicura Carini – e anche per questo stiamo puntando molto sulle fontanelle pubbliche (ne abbiamo installato una cinquantina, di cui una in Comune, a Palazzo dei Priori) che distribuiscono acqua potabile ad un prezzo irrisorio rispetto a quello dell’acqua minerale attualmente in commercio, con minor impatto sull’ambiente sia per quanto riguarda la produzione di rifiuti sia per la qualità dell’aria. Basti pensare che in Italia oltre il 90% delle acque viene imbottigliato in contenitori di plastica: ogni anno vengono utilizzate tra i 7 e gli 8 miliardi di bottiglie di plastica. Con gravi conseguenze anche sulla qualità dell’acqua che beviamo: un recente studio ha evidenziato un’alta concentrazione di microplastiche in molte delle acque in commercio.

Chiamate per non udenti Dal 3 aprile, nell’ufficio di contatto di Perugia verrà attivato un servizio di videocomunicazione che – gratuitamente, mediante una semplice App installata su una postazione tablet – consente alle persone con disabilità sensoriale di accedere agevolmente ai servizi. «Con questo nuovo servizio – dice Tiziana Buonfiglio – ai nostri utenti sordi sarà consentito di collegarsi in tempo reale ad un centro video dove operano interpreti LIS e comunicare con l’operatore di sportello: al momento della videochiamata il cliente con disabilità sensoriale potrà interagire direttamente con l’operatore che tradurrà le sue richieste dalla lingua dei segni alla lingua verbale parlando con l’operatore di Umbra Acque (e viceversa).

Chiusura uffici Dopo oltre duemila contatori sostituiti causa gelo nella sede perugina dell’azienda di gestione della rete idrica si prendono una pausa per Pasqua: nei giorni venerdì 30 e sabato 31 marzo – fa sapere un comunicato – gli uffici di contatto rimarranno chiusi mentre il call center chiuderà sabato. Resterà attivo h24 il servizio guasti e pronto intervento chiamando il numero verde gratuito (800.250.445).

I progetti del Comune Nel corso del convegno sono stati presentati due progetti: la riqualificazione dell’area verde e del Museo delle Acque di Monte Pacciano e la realizzazione di un sistema idraulico di adduzione delle acque alle aree verdi e agli orti urbani. «Quest’ultimo – ha segnalato il vicesindaco Barelli – rientra nell’ambito del più ampio progetto di riqualificazione e rifunzionalizzazione urbana del quartiere Fontivegge-Bellocchio, finanziato dal governo nazionale nell’ambito del bando delle periferie. L’iniziativa consentirà, di fatto, di recuperare le acque, altrimenti destinate alla dispersione, onde utilizzarle per irrigare le aree verdi della zona».

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