Il gruppo, formato da una trentina di giovani studentesse e studenti, molti dei quali minorenni, provenienti da Toscana e Umbria, era appena uscito da palazzo della Signoria, dove aveva seguito l’intervista di Roberto Napoletano a Susanna Camusso, evento conclusivo delle ‘giornate del lavoro’ della Cgil. E sarebbe scattato l’agguato.
Il racconto «Erano circa le 20 – racconta una delle ragazze aggredite – e stavamo camminando verso piazza Santissima Annunziata, tra tavolini di bar e ristoranti pieni di turisti. A un certo punto abbiamo sentito il rumore di un vetro infranto e poi io ho avvertito un forte dolore alla gamba e ho visto che perdevo sangue. Mi avevano lanciato un bicchiere rotto». Poi, l’aggressione vera e propria. «Un uomo, intorno alla quarantina, con la testa rasata e a petto nudo ci è corso incontro, ci ha strappato le bandiere di mano e ha cominciato a picchiarci con quelle. Poi sono arrivati altri cinque. Gridavano ‘la Resistenza è morta’, ‘sporchi rossi’, ‘il ‘68 è finito’. Ho notato che uno di loro aveva una svastica tatuata. Sono fuggita in un ristorante e quando sono riuscita fuori era tutto finito, loro erano scappati e c’erano la polizia e un’ambulanza che mi ha portata all’ospedale. Solo dopo siamo andati in questura per la denuncia».
Anche ragazzini nel gruppo Nessuno, raccontano la vittime dell’aggressione «poteva aspettarselo, tantomeno a Firenze dove queste cose solitamente non accadono – commenta un altro ragazzo della Rete, anche lui vittima dell’aggressione – noi ce ne stavamo allegri e tranquilli con le nostre bandiere, in un clima di assoluta rilassatezza e nessuno poteva minimamente immaginare una cosa simile. Tra l’altro con noi c’erano anche ragazzini di 15 anni, mentre gli aggressori erano tutte persone adulte».
La Cgil «Un agguato in perfetto stile fascista – commenta Vincenzo Sgalla, segretario generale della Cgil dell’Umbria – contro studentesse e studenti presi alla sprovvista, un gesto da vigliacchi, oltre che criminali. Ma conosciamo le ragazze e i ragazzi della Rete e sappiamo che non si faranno certo intimidire. Noi, come Cgil dell’Umbria, continueremo ad essere al loro fianco, in primo luogo nel difendere e portare avanti i valori dell’antifascismo e della Resistenza, che, tanto più in questi giorni, devono sempre essere tenuti alti». Per Alessio Gramolati, segretario generale di Cgil Toscana. si è trattato di «un brutto episodio che non oscura la tre giorni, ma che offende una città antifascista come Firenze. Ai ragazzi la solidarietà di tutta la Cgil Toscana, con l’auspicio che vengano al più presto individuati i responsabili di un atto così vigliacco».