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Home » Giove, Attigliano e Amelia, giornata tesa

Giove, Attigliano e Amelia, giornata tesa

di Fabio Toni
1 Aprile 2020
in Coronavirus, Dal territorio, In evidenza
Tempo di lettura: 5 minuti di lettura
Giove

Giove

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La comunicazione è stata diffusa nel primo pomeriggio di martedì dal sindaco di Giove, Alvaro Parca, e delinea un quadro destinato a far discutere: «Si porta a conoscenza di quanti necessitano di approvvigionarsi di alimentarie beni di prima necessità che mi è stato autorevolmente comunicato poco fa – scrive Parca – che i cittadini di Attigliano e di Amelia non gradiscono in questo momento la presenza di giovesi nel loro territorio. Le amministrazioni comunali dei due comuni hanno proposto di effettuare gli acquisti via telefono nei negozi indicati nella mia precedente comunicazione, dando disponibilità di portare la spesa a Giove attraverso le loro organizzazioni di Protezione civile. Ringraziamo le due amministrazioni per l’offerta di collaborazione che, vedremo di utilizzare qualora non fossimo in grado di far fronte direttamente alle esigenze. Quanti vorranno, potranno quindi decidere di effettuare la propria spesa nei seguenti negozi che si sono dichiarati disponibili ad accettare gli ordini telefonici attraverso il Comune: Todis ed Emimarket di Attigliano – Coop di Amelia. Pertanto per la sola giornata odierna (martedì 31 marzo, ndR), chi vorrà fare acquisti nei negozi suddetti potrà telefonare in Comune allo 0744. 992928 fino alle ore 13 e dalle 15 alle 17 per comunicare l’ordine ed il negozio prescelto. I volontari della Protezione civile comunicheranno l’ordine al negozio e provvederanno al ritiro, anticipando il pagamento che verrà rimborsato al momento della consegna al cliente. Ringraziamo i cittadini di Amelia e di Attigliano per la solidarietà dimostrata».

Al momento a Giove le persone positive al Covid-19 sono quattro e circa venti quelle sotto osservazione.

«Uno degli inviti viene dalla prefettura»

Sempre via Facebook è lo stesso Comune a chiarire ad una utente, da dove sia giunta l’indicazione: «Suggerirei timidamente di segnalare la cosa al Prefetto e alle altre autorità eventualmente competenti, almeno per lasciare traccia della incresciosa circostanza». Lapidaria la risposta de Comune attraverso il proprio profilo: «Si dà il caso che uno degli autorevoli inviti venga proprio da lì».

«Faremo da soli»

Interpellato telefonicamente, il sindaco Parca poco aggiunge: «Io sono a fine mandato e, ancora di più, non ho interesse ad agire in base a ‘populismi’ e convenienze. Dico che compito delle istituzioni è gestire con raziocinio le situazioni. I casi qui saranno, forse, anche in aumento, ma allo stato non ci risultano criticità sostanziali. Prendiamo atto ma sapremo fare da soli».

EMERGENZA CORONAVIRUS – UMBRIAON

Laura Pernazza

La replica del sindaco di Amelia

Non si è fatta attendere la risposta, decisamente stizzita, da parte del sindaco di Amelia, Laura Pernazza, che non le manda a dire al collega. «Il sindaco Parca – dice in un video postato su Facebook – non avrebbe dovuto in maniera irresponsabile e scorretta alzare una comunità contro le due con lui confinanti. Si limiti a far rispettare le leggi, piuttosto che a gettare discretico sui vicini». Pernazza spiega la sua versione dei fatti. «Domenica sera mi ha chiamato il sindaco Parca dicendomi che il giorno dopo la Coop sarebbe stata chiusa per delle sanificazioni, chiedendo flessibilità da parte della polizia locale per la presenza di cittadini giovesi ad Amelia. Io ho avvisato i vigili urbani che si sarebbe potuta verificare questa cosa, presumibilmente solo per un giorno. Nella serata di lunedì vengo a conoscenza di un comunicato in cui Parca dice che il negozio rimarrà chiuso per un altro giorno ancora perché non è bastato un giorno di sanificazione in quanto all’interno del negozio è stato riscontrato un caso di positività, dunque è necessaria un’ulteriore giornata di chiusura e indica, previo accordo con le rispettive comunità Amelia ed Attigliano, la possibilità di recarsi in alcuni specifici punti vendita. Di fronte a questa comunicazione sono rimasta basita: non era stato condiviso nulla con me, nessuno si era degnato di avvisarmi, e poi come mai è stato indicato un determinato punto vendita piuttosto che altri? Diversi amerini mi hanno poi chiamato preoccupati, facendomi presente che la presenza dei cittadini di Giove creava una circolazione che il decreto limita». Secondo la Pernazza una circolare della scorsa settimana della prefettura di Terni (sul tema degli spostamenti da un comune all’altro per recarsi al supermercato, ndr), consentiva ai giovesi di recarsi ad Attigliano, punto vendita più vicino. «Mi sono anche resa disponibile nei confronti dei giovesi – precisa ancora la sindaca – a fare consegne a domicilio tramite il gruppo di Protezione civile, la stessa disponibilità è arrivata anche da Attigliano, un modo per evitare gli spostamenti. Il tutto limitatamente ad un giorno. Vista la positività riscontrata nel supermercato, la situazione è da monitorare per tutelare la mia collettività e nel rispetto del decreto. Dunque – conclude – noi non abbiamo chiuso i confini a nessuno, nessuno si deve permettere di dirci che non siamo solidali. Lo siamo e lo saremo sempre, ma nel rispetto della salute e della legge».

Leonardo Fazio

Risponde anche Attigliano

A stretto giro arriva anche la replica del primo cittadino di Attigliano, Leonardo Fazio: «In un momento cosi triste per la nostra nazione, dove quotidianamente contiamo centinaia di vittime, ci riesce difficile pensare che ci siano amministrazioni comunali, come quella di Giove, che si permettono di alimentare polemiche nei confronti di altre amministrazioni le quali, invece, stanno adottando misure al solo ed esclusivo fine di cercare di limitare la diffusione del virus. La solidarietà nei confronti dei cittadini giovesi – afferma il primo cittadino di Attigliano – è stata pienamente dimostrata mettendo a completa disposizione il personale del gruppo locale di
Protezione civile di Attigliano per la consegna a casa della spesa alimentare. L’impegno contro la diffusione del coronavirus non è un fatto campanilistico ma una lotta senza frontiere dove tutti sono moralmente impegnati a limitare al massimo situazioni di possibili contagi. Amministratori che sottovalutino tali rischi e non adottino tutte le misure possibili per limitare il contagio del virus ci lascia senza parole. Gli amministratori locali, quali sentinelle dei territori, hanno l’obbligo di adottare tutte le misure possibili per limitare il contagio, senza negare i rifornimenti essenziali, come sta facendo il Comune di Attiglian0. La necessità è ricevere glia pprovvigionamenti, non frequentare i supermercati. Le polemiche – conclude Fazio – non fermano il Covid-19».

L’ORDINANZA DEL SINDACO DI ATTIGLIANO

Alvaro Parca, sindaco di Giove

L’ordinanza: divieto ingresso a residenti Giove

La storia ha un’altra svolta in serata. Il sindaco di Attigliano firma un’ordinanza chiara: «È fatto divieto ai residenti del Comune di Giove di entrare nel territorio del Comune di Attigliano per  l’approvvigionamento di generi alimentari anche nel caso in cui il supermercato o l’alimentari sito nel Comune di Giove sia chiuso, sino a revoca dell’ordinanza». Viene garantito tuttavia «l’approvvigionamento a domicilio in collaborazione con i supermercati siti nel Comune di Attigliano ed il gruppo comunale di Protezione civile». Violazioni? Ci sarebbe da fare i conti con l’articolo 650 del codice penale, l’inosservanza dei provvedimenti dell’autorità. Alla base della decisione la volontà di «tutelare la salute pubblica dei cittadini attiglianesi» dopo che a Giove «l’unico punto vendita di generi alimentari Coop è chiuso per sanificazione in seguito al riscontro di casi di positività al Covid-19 tra i dipendenti del negozio».

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