Gli ingegneri ternani in visita alla Tarkett

L’iniziativa ha inaugurato il ciclo di eventi formativi dell’Ordine di Terni in collaborazione con Confindustria Umbria

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Lo stabilimento Tarkett di Narni ha ospitato nei giorni scorsi la prima di una serie di visite alle industrie del territorio promosse dall’Ordine degli ingegneri di Terni, in collaborazione con la sezione territoriale di Terni di Confindustria Umbria.
«Prima della visita – spiega una nota dell’Ordine degli ingegneri di Terni – Enrico Barison, sales manager di Tarkett, ha illustrato le novità in termini di normative sui Cam (Criteri minimi ambientali) e sul processo di sostenibilità ambientale che l’azienda, che nello stabilimento umbro produce pavimenti in linoleum, ha messo al centro del proprio progetto di sviluppo. Lo stesso Barison, dopo aver ringraziato il consiglio dell’Ordine degli ingegneri ed in particolare Gianni Fabrizi promotore dell’evento, ha apprezzato l’interesse suscitato negli oltre 35 ingeneri presenti che, grazie alla visita e al contributo dei tecnici Tarkett, hanno avuto l’occasione di apprendere sul campo conoscenze e competenze su tutto il processo produttivo dalla materia prima al prodotto finale.
Presente all’evento anche Paolo Olivieri, già dirigente del polo chimico Montedison di Terni, da sempre vicino al mondo produttivo del territorio e attualmente vice direttore della rivista dell’Ordine degli ingegneri ‘Ingenium’».

Visione ‘green’

«Olivieri – prosegue la nota degli ingegneri ternai – ha ricordato la storia dello stabilimento narnese, evidenziando come la Tarkett sia l’erede della Linoleum, azienda fondata alla fine dell’ottocento e che oggi produce lo stesso prodotto di allora con le stesse materie prime e che questa è stata la felice intuizione dei nuovi proprietari (inizialmente Sommer e oggi Tarkett) che negli anni ’90 hanno riavviato l’azienda dopo il breve periodo di chiusura negli anni ’80. Lo stesso Olivieri ha sottolineato il grande merito della nuova gestione nell’aver compreso le potenzialità di un prodotto che, da un lato, presentava unicità di caratteristiche e prestazioni e, dall’altro, interpretava con forte anticipo sui tempi le esigenze di eco compatibilità e sostenibilità che oggi hanno assunto un’importanza straordinaria, e cioè: produrre partendo da materie prime naturali rinnovabili (l’olio di lino, la colofonia, il legno, il sughero e la juta)».


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