«Gli umbri che vanno a vaccinarsi fuori regione, corrono rischi inutili»

Drastico l’assessore Coletto – ma anche il tecnico Cristofori – sul pendolarismo vaccinale. «Noi rispettiamo i protocolli e Astrazeneca e J&J non li diamo ai giovani»

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«Umbri che ‘fuggono’ nel Lazio per vaccinarsi? Queste vaccinazioni fatte ai giovani con Astrazeneca sono sconsigliate, e non lo dico io. La nostra regione ha sempre rispettato protocolli e indicazioni, tanto che anche i maturandi sono stati vaccinati con Pfizer e Moderna». Così l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto nel fare il punto, giovedì mattina, sulla situazione-Covid in Umbria.

SPECIALE COVID – UMBRIAON

«Che senso ha rischiare di vaccinare i giovani con Astrazeneca o Johnson&Johnson?»

Circa la situazione epidemiologica umbra, il dottor Marco Cristofori della Usl Umbria 2 ha spiegato che «la curva epidemica continua a scendere e siamo a livello veramente bassi come incidenza. Che senso ha in questo contesto – pensiero in linea con quello dell’assessore Coletto – rischiare di vaccinare i giovani con Astrazeneca o Johnson&Johnson?». Poi, sul piano epidemiologico: «Il monitoraggio capillare ha sin qui permesso di identificare sempre ogni eventuale ‘anomalia’ (cluster, ndR), anche piccola, in ciascun comune umbro. Circa l’indice RT, quello da noi calcolato si attesta a 0,72: possiamo ancora scendere. L’incidenza settimanale (casi ogni 100 mila abitati, ndR) in Umbria è 16,20. Gli unici due comuni con incidenza sopra 200 sono due piccoli comuni dell’Alto Tevere al confine con la Toscana, ma parliamo di pochissimi casi». Così la collega Carla Bietta: «I dati per fasce di età vanno tutti nella stessa direzione, ovvero un calo evidente con dati sempre al di sotto della media italiana. Diminuzione che riguarda anche i ricoveri, ordinari e in terapia intensiva. I decessi che ogni tanto registriamo, sono la ‘coda’ dell’epidemia precedente ma il dato è prossimo allo zero. Gran parte della riduzione del contagio è dovuta alla vaccinazione, ma incide anche la stagione con le sue temperature più alte».

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«Fascia 50-59 conclusa entro la settimana. Siamo terzi in Italia»

Il commissario umbro per l’emergenza Covid, Massimo D’Angelo, circa la campagna vaccinale ha spiegato che «non occorre al momento garantire interventi vaccinali diversi da quelli previsti dalle linee di indirizzo nazionali e internazionali. Si va a creare un rischio che non serve, visto il trend dei dati. Noi siamo stati precisi, come cronoprogramma, tanto che siamo ai vertici in Italia per le somministrazioni agli anziani». Sul ruolo delle farmacie, D’Angelo ha detto che «assicureranno una ulteriore forma di adesione all’intervento vaccinale, in particolare per gli ultra 70enni con Johnson&Johnson. Parliamo di 116 farmacie». Nel successivo comunicato viene poi specificato che la novità riguarda le persone a partire dai 60 anni. E poi: «Siamo i terzi in Italia per efficienza nel rapporto dosi ricevute/somministrate, tanto che entro questa settimana concluderemo la vaccinazione della fascia 50-59. Ora la campagna da emergenziale, sta diventando ordinaria. I 40-49enni – ha aggiunto D’Angelo – verranno anticipati di qualche giorno. In alcune aree partiremo già dal prossimo weekend. Siamo in anticipo sul cronoprogramma che ci siamo dati, questo è un dato di fatto». Infine sugli umbri che non si presentano alle vaccinazioni, Bianconi ha spiegato che «siamo intorno al 2 – 2,5%, percentuale molto bassa. Più in generale, saremo fra i primi in Italia a raggiungere l’immunità di gregge, prima dell’inizio di settembre recentemente stimato, visto che quell’analisi non ha tenuto conto dei vaccini monodose somministrati».

AST, DA MERCOLEDÌ VIA ALLE VACCINAZIONI

D’Angelo, Coletto e Braganti

Umbria 15° sulla fascia 60-69: la spiegazione

L’amministratore unico di Umbria Digitale, Fortunato Bianconi, circa la vaccinazione con J&J ha spiegato che «sulla fascia 60-69, in termini di classifiche nazionali, siamo al 15° posto. L’elemento che abbiamo evidenziato alla struttura commissariale, è che in quel ranking non vengono considerate le monodosi che invece, per quella fascia di età, noi abbiamo usato massivamente. Così dal 69% di copertura passiamo all’81%, considerando tale aspetto. Ciò vale per tutte le regioni, ovviamente, ma qui è probabilmente ancora più evidente visto l’uso di vaccino J&J che noi abbiamo messo a disposizione rispettando appieno le indicazioni, ovvero escludendo le fasce più giovani della popolazione».

La variante indiana in Umbria: altri sequenziamenti

Sulla presenza della variante indiana del Covid in Umbria – cinque i casi riscontrati finora -, il commissario D’Angelo ha detto che «lunedì avremo un incontro con il Cts per valutare l’appropriatezza del nostro sistema di sorveglianza/contact tracing e le metodiche di sequenziamento. I casi di variante indiana evidenziati, non presentano situazioni preoccupanti dal punto di vista della salute. Comunque vogliamo assicurare i sequenziamenti dovuti per circoscrivere il fenomeno di nuove varianti anche in Umbria».

Studenti delle professioni sanitarie

Dalla giornata odierna nel portale regionale viene specificato che «è riammessa alla prenotazione vaccinale la categoria degli studenti delle professioni sanitarie».

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