di F.L.
Non più solo ristoranti, cinema, palestre e stadi, da mercoledì il green pass sarà indispensabile anche per viaggi, scuola e università. Dal 1° settembre entrano infatti in vigore le nuove norme introdotte dal decreto del 6 agosto scorso, estendendo i casi in cui è necessario mostrare la certificazione che attesta l’avvenuta vaccinazione, la guarigione dal Covid o l’effettuazione di un tampone negativo nelle 48 ore precedenti.
Trasporto locale esente
Se per andare all’estero era già necessario esibire il green pass, da mercoledì e fino al 31 dicembre la certificazione verrà richiesta anche per spostarsi all’interno dell’Italia quando si salirà su treni a lunga percorrenza (Alta velocità, Intercity, Intercity Notte), navi e traghetti per il trasporto interregionale (fatta eccezione per quelli per lo stretto di Messina), aerei con tratta nazionale e autobus che collegano due regioni e che effettuano tratte turistiche più lunghe. In tutti questi casi la certificazione non verrà richiesta ai minori di 12 anni e a coloro che non possono vaccinarsi per motivi di salute. Inoltre il green pass non sarà necessario per usufruire del trasporto pubblico locale e regionale (autobus, treni regionali, metro).
Le differenze tra scuola e università
Tra le norme più contestate dai ‘no vax’ e ‘no green pass’, da mercoledì anche tutto il personale scolastico – quindi non solo gli insegnanti – dovrà mostrare il green pass per entrare a scuola. Docenti e Ata che saranno sprovvisti della certificazione verde non verranno ammessi a scuola e la loro assenza verrà considerata ingiustificata. Dopo 5 giorni saranno sospesi dal lavoro e dunque dallo stipendio. Il green pass non verrà invece richiesto agli studenti delle scuole, anche superiori, a differenza di quanto previsto per le università, dove l’obbligatorietà è prevista anche per seguire le lezioni in presenza e sostenere gli esami.