Film porno con l’audio – immaginabile l’effetto, visto che i dialoghi non sono il ‘piatto forte’ di questo genere di pellicole – ‘sparato’ a tutto volume, sia di giorno che di notte. E poi urla, musica al massimo. E minacce di morte, gesti osceni, bestemmie, insulti.
Tutte queste condotte, messe nero su bianco nella denuncia sporta alla polizia di Stato, hanno fatto finire a processo per atti persecutori un 62enne residente a Gubbio.
La prima udienza si è tenuta mercoledì di fronte al tribunale di Perugia in composizione monocratica (giudice Piercarlo Frabotta). A riportare la notizia è il quotidiano ‘Il Messaggero-Umbria‘.
Vittima di tali condotte, un nucleo familiare – marito, moglie, figlio oggi 14enne – che avrebbe subito pesanti conseguenze, tali da condizionare significativamente la vita quotidiana.
Non solo per il disturbo, la compromissione del riposo, i timori di fronte alle minacce, la presenza del minore, na anche per l’impossibilità di invitare qualsiasi ospite in casa di fronte alle ‘oscenità’ diffuse a volumi parossistici. Se ne riparlerà nelle aule giudiziarie, con la famiglia costituitasi parte civile.