Gubbio triste per i Ceri, li ricorda con le luci

Illuminano Palazzo dei Consoli e resteranno accese fino al 15 maggio, giorno della festa

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Fra le tante manifestazioni che il coronavirus ha fatto saltare, forse quella di cui si sentirà maggiormente la mancanza è la Festa dei Ceri di Gubbio. Basti pensare che i tre ceri sono il simbolo dell’Umbria, ripreso anche nello stemma regionale. Una assenza che si sentirà a Gubbio ma non solo a Gubbio.

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Presenza simbolica

Così, mentre le celebrazioni religiose vanno avanti in modalità virtuale, da domenica sera e fino al 15 maggio, la facciata sud di Palazzo dei Consoli sarà illuminata da tre fasci luminosi corrispondenti ai tre Ceri: giallo, azzurro e rosso. «Questo segno visibile da gran parte del territorio eugubino – scrive il sindaco Stirati sulla sua pagina – è stato determinato dal comune di Gubbio e dalle componenti ceraiole per dare sostanza ad una presenza, quest’anno, simbolica ed intangibile: i ceri discesi dal monte per giungere in città. La comunità è simboleggiata dal Palazzo dei Consoli, di cui viene illuminata la torre campanaria, che accoglie gli strumenti del rito festivo in attesa del grande omaggio al Patrono Ubaldo il giorno antecedente alla sua morte avvenuta nel 1160».

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