«Il Covid? Ho passato le giornate a sopperire alle falle di un sistema che non ci tutela»

Umbria – Lettera di una lettrice che racconta l’odissea vissuta in prima persona e dalla sua famiglia. Iniziata con la positività al tampone

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lettera firmata

Sono una delle migliaia di ‘vittime’ del Covid dell’ultimo periodo ma ancora di più vittima dei disservizi di Terni e del suo sistema sanitario. Risultata positiva da tampone casalingo e sintomatica insieme a mio marito, il giorno 26 dicembre siamo riusciti, grazie al supporto dei nostri medici curanti, ad avere un appuntamento al drive per il giorno seguente (contattati per l’appuntamento telefonicamente da una operatrice Usl). Durante la notte anche i nostri due figli hanno iniziato a presentare i sintomi per cui abbiamo deciso di recarci al drive separatamente proprio perchè non potevamo lasciare soli a casa due minori con febbre, sintomi e palese stato di malessere.

Parte mio marito al mattino presto e fa quasi 4 ore di fila prima di raggiungere il padiglione dei tamponi e quando arriva gli viene negato il tampone, in quanto la prenotazione non risulta a sistema. Dopo una vera e propria odissea di telefonate si riesce a risalire all’errore Usl che ha prenotato il tampone non per il 27 dicembre ma bensì per il 27 agosto. Attenzione attenzione però, non si parla del 27 agosto 2022, ma addirittura 2021. Ecco qui vorrei stendere un velo pietoso: come si può nel 2021 essere dotati di un sistema/software/gestionale sanitario che non blocca/impedisce la prenotazione di una prestazione sanitaria in quanto antecedente alla data odierna? Vabbè, ma queste sono cose a cui non sono tenuti a rendere conto a un semplice cittadino giusto?

Bene tornando al racconto, mio marito viene rimandato a casa (nonostante abbia dichiarato di essere positivo da tampone casalingo) e a quel punto parto io alla volta del drive e mi faccio le mie 3 ore di fila ed effettuo il molecolare. Durante la mia assenza mio marito viene ricontattato dalla Usl che lo prega di tornare al drive per effettuare il tampone a causa del loro errore… decide di ripartire ed è costretto a rifare la fila (‘solo’ due ore) ma finalmente effettua il tampone.

Il 28 dicembre abbiamo entrambi conferma della positività da tampone molecolare e attiviamo la trafila con il pediatra dei bambini (sintomatici e sicuramente positivi). La Usl è in preda al caos e la situazione nazionale è complessa… riusciamo ad ottenere per loro un molecolare il 4 gennaio 2022 (con il rischio che potessero risultare gia negativi in tale data). Per nessuno di noi quattro (a cavallo fra due protocolli diversi) è mai stata attivata la quarantena con sorveglianza sanitaria. Abbandonati a noi stessi, con l’esclusivo supporto dei medici curanti e del pediatra, ci siamo isolati, fatti da soli il tracciamento e sperato di non aver contagiato nessuno.

Ma il 4 gennaio portiamo i figli a fare il molecolare (15 minuti di attesa e drive deserto perchè con il nuovo protocollo i cittadini si sono affidati alle farmacie e centri privati… come biasimarli) e chiediamo, supplichiamo di essere sottoposti anche noi a tampone dato che non abbiamo tracciabilità da sistema sanitario. Questa volta abbiamo la concessione, vissuta quasi come ‘grazia divina’ e non come diritto alla salute e ci sottompongono a tampone molecolare il cui risultato porta alla positività per tutta la famiglia.

A questo punto ci affidiamo solo ai medici curanti e andiamo a fare i tamponi a pagamento (sia io che mio marito) per uscita da quarantena. Il 10 gennaio, risultiamo negativi entrambi e liberi? No! Perchè non avendo tracciabilità, nessuno ci porrà in fine isolamento e i nostri ‘super green pass’ resteranno sospesi, fino a quando? Mi attacco al telefono, vi giuro che ho trascorso intere giornate tra i centralini Usl, centralini ospedale, ho contattato il comando di polizia per segnalare i disservizi, lo sportello del cittadino: tutto ciò senza successo. Lavoratori negativi al virus ma impossibilitati a riprendere servizio in quanto è saltata la tracciabilità. Telefoni chiusi in faccia, risposte confuse e approssimative, maleducazione etc.

Ma non finisce qui. Dopo la conferma della negatività decidiamo di portare i bimbi in una nota farmacia per effettuare un rapido (gratuito per fine quarantena o per screening scolastico). Tamponi effettuati, risultati negativi e ancora disservizi: mi è stato negato l’esito del tampone (non mi è stata fornita la stampa della negatività) perchè da protocollo il tampone effettuato risale al 4 gennaio e quindi loro non avrebbero potuto farlo in quanto sottoposti a quarantena. Inutile spiegare che non esiste quarantena, che i figli sono positivi dai sintomi del 27 dicembre, che sono chiusi in casa da ormai venti giorni e che dobbiamo sbloccarli per poter tornare a lavoro. Ultimo disservizio: in questa farmacia ho dovuto pagare i tamponi il cui esito non mi è stato fornito.

Mercoledì 12 gennaio ricontatto il servizio Usl e dopo 5 ore e mezza di chiamate ininterrotte, mi risponde una gentilissima operatrice e quasi urlo al miracolo per la gioia. Riesce a sbloccare il mio green pass attivandomi una quarantana retroattiva (ma abbiamo capito che la Usl riesce ad andare indietro nel tempo) e contestualmente ad attivare una fine isolamento (magicamente). Cosa fare per sbloccare la situazione dei bimbi? Mi attiva una prenotazione al drive per un tampone antigenico rapido per giovedì mattina, tanto il drive si è snellito. Faccio tre ore di fila al freddo con due bimbi in macchina e quando arriva il mio turno mi viene negato il test antigenico e fatto un molecolare per entrambi i figli. Mi viene detto a brutto muso che sono tre giorni che hanno finito il reagente per i tamponi antigenici e che se voglio, faccio il molecolare altrimenti me ne posso andare, ‘chi vi prenota i tamponi le cose non le sa’, il reagente è finito etc. E anche questo è colpa del cittadino?

Cara redazione, il Covid mi ha fatto male ma molto più lo spaccato di triste realtà che mi ha fornito Terni. Posso provare a comprendere il caos generale ma non tollero dover fare tutto questo e trascorrere intere giornate a cercare di sopperire a tutte le falle di un sistema che tutto ha fatto tranne che tutelare me e la mia famiglia. Seguiranno relative denunce (appena riuscirò a sbloccare la mia famiglia da tutto ciò) e il mio augurio per tutti i concittadini ammalati o impallati in questo triste meccanismo è quello di uscirne presto per poter riprendere in mano le nostre vite e le nostre famiglie.

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