di S.F.

Sito di interesse nazionale Terni-Papigno, movimento in vista. La dirigente del Mase – Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica – Luciana Distaso si è attivata per un procedimento non di poco conto, tutt’altro: c’è la convocazione della conferenza dei servizi per la deperimetrazione del Sin. La missiva è per Regione Umbria, Provincia, Comune e anche Ispra.
LA RELAZIONE PER LA DEPERIMETRAZIONE DEL SIN

Il motivo
In sostanza si è giunti alla conferenza di servizi a due anni – il decreto legge è il numero 152 del 6 novembre 2021 – dalla normativa che prevede che il Mase, sentiti la Regione e gli enti locali, possa attivarsi per la ricognizione e la riperimetrazione dei siti contaminati di interesse nazionale ai fini della bonifica. Come noto quello di Terni-Papigno lo è da due decenni, con decreto del ministero dell’ambiente dell’8 luglio 2002. In questo il Sin ternano è stato considerato tra i 18 su 41 totali valutabili per far scattare la deperimetrazione. La responsabile del procedimento è la Distaso stessa.
AREA SIN TERNI-PAPIGNO, LE INDAGINI INTEGRATIVE

La proposta e le esclusioni
Nella relazione depositata ad inizio ottobre – la pubblichiamo integralmente in questo link – viene specificato che «si ritiene che il perimetro debba essere rivisto e corretto in corrispondenza delle anomalie del perimetro del Sin riscontrate da immagini satellitari rispetto ai limiti delle proprietà e ai tracciati delle infrastrutture viarie» e si «propone di escludere dal perimetro le seguenti aree individuate in base alle valutazioni effettuate dal Mase sullo stato di avanzamento dei procedimenti di bonifica delle aree interne al Sin: area Terna, aree Erg Hydro (ora di proprietà Enel Green Power) Cervara, Centrale Galleto, Villa Valle e l’area alla sinistra idrografica del fiume Nera; area Electroterni». C’è anche in ballo una proposta del Comune di Terni: «La stessa è stata giudicata non condivisibile a causa della mancanza di atti che certifichino la chiusura dei procedimenti per i settori individuati, di aggiornamenti sullo stato qualitativo delle acque di falda e la permanenza di alcune criticità per i suoli di specifiche aree». Tocca alla conferenza di servizi.