Venerdì la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei riceverà gli attivisti del comitato ‘Salviamo Ponte San Giovanni’, costituitosi per supportare il progetto ‘nodino’. Nato come un gruppo facebook, il comitato ha raccolto centinaia di adesioni e si pone come portavoce di quella che viene definita la ‘maggioranza silenziosa’ dei residenti di Ponte San Giovanni (ma non solo) e degli automobilisti che quotidianamente percorrono il raccordo subendo le conseguenze della situazione.
Li abbiamo incontrati e intervistati durante una attività di sensibilizzazione condotta nella zona industriale di Balanzano dove, fra i capannoni e la superstrada, sorgono numerose abitazioni (e altre sono in costruzione) e abitano centinaia di famiglie.
Ci tengono a sottolineare che la loro battaglia è condotta nell’interesse dei ponteggiani ma anche di chi vive a Collestrada e nei centri abitati vicini: quando si blocca il raccordo, infatti, il traffico si sfoga nelle strade secondarie, bloccando tutto.
Ognuno ha le sue ragioni: noi sentiremo quelle di entrambi
La vicenda è complessa. E per quanto possa sembrare nota (da anni ne parlano giornali, politici, comitati, esperti…) c’è sempre una sfaccettatura che sembra nuova, c’è sempre un elemento che, per chi ne è toccato da vicino, è preponderante rispetto agli altri. La verità è che non c’è una verità: ognuno, dal suo punto di vista, ha la sua dose di ragione.
Da una parte chi dice che il cosiddetto ‘nodo’ di Perugia (la strada di collegamento da Collestrada a Corciano che servirebbe a bypassare il traffico della città per chi deve solo attraversarla) – anche nelle sue mini articolazioni (il cosiddetto ‘nodino’ rappresenta il primo step, di 7 chilometri, con uscita a Madonna del Piano) – costituisca una spesa inutile e un intervento dannoso per il territorio e l’ambiente, a fronte di scarsi benefici per il traffico veicolare.
Dall’altra chi invece ritiene non più rinviabile un decongestionamento del raccordo e delle vie secondarie (che passano per Ponte San Giovanni, Balanzano, Torgiano, in parte anche Collestrada), a cominciare dalla famosa strada di Colonnetta che porta da via dei Loggi e via Assisana fino alle spalle di San Sisto e Sant’Andrea delle Fratte; zona ospedale per intenderci.
E ognuna delle due fazioni ha inoppugnabili dati ‘scientifici’ a supporto della propria tesi: da un lato la flora e la fauna, il panorama, la tutela dell’ambiente e della biodiversità; dall’altro i livelli di inquinamento atmosferico dell’area di Ponte San Giovanni e Balanzano ma anche i numeri di auto che transitano per evitare il traffico del raccordo.
Su queste pagine cercheremo, per quanto possibile, di dare voce a tutte le posizioni, nella consapevolezza che, alla fine, una scelta dovrà essere presa, per il bene della collettività, non di una delle due fazioni o di qualche interesse diverso dal bene comune.