Il Pampepato di Terni: «L’Igp è più vicina»

Il prodotto della tradizione dolciaria viaggia spedito verso la certificazione: 16 gli ingredienti tra tradizione e innovazione

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di Fra.Tor.

Le prime tracce della ricetta scritta risalgono al 1800. Oggi il Pampepato di Terni, prodotto della tradizione dolciaria, viaggia spedito verso la certificazione Igp. Venerdì mattina il gruppo ‘Produttori Pampepato di Terni’ ha presentato al territorio il lavoro svolto e quanto ancora c’è da fare per raggiungere questa importante certificazione.

La storia Il Pampepato è un dolce della tradizione contadina, tipico delle feste perché realizzato in parte con ingredienti all’epoca rari e costosi quali le spezie e il cioccolato. Il Pampepato viene preparato dai ternani rigorosamente l’8 dicembre, all’inizio delle festività, per il consumo familiare e per omaggiare parenti ed amici. Tradizione vuole che almeno un esemplare resti nelle dispense fino al giorno di Pasqua o addirittura dell’Assunzione (15 agosto), questo testimonia la capacità del prodotto di mantenersi a lungo senza conservanti.

Il progetto vede il lavoro congiunto di diversi soggetti del territorio, i produttori (pasticcerie e panifici), la Camera di commercio di Terni, Confartigianato imprese Terni, Coldiretti Terni, 3A – Parco tecnologico agroalimentare dell’Umbria. «Possiamo dire di essere a buon punto – hanno spiegato i produttori – perché il disciplinare con le percentuali in gran parte è stato scritto e valutato dai panificatori e dai pasticceri. Gli ingredienti sono 16, ce ne saranno alcuni variabili e per alcuni stiamo ancora valutando le percentuali. Siamo in attesa che i nuovi entrati ci portino le loro ricette, in modo che possano rientrare nelle percentuali e che non debbano poi andare a modificare troppo la loro ricetta».

IL PAMPEPATO IGP: «SIAMO OTTIMISTI» – LE INTERVISTE

Gli ingredienti Come spiegato dai produttori sono 16 gli ingredienti: noci, nocciole, mandorle, pinoli, cioccolato fondente, frutta candita (arancia e cedro), uva passa, miele, caffè liquido, cacao amaro in polvere, pepe, cannella, noce moscata, mosto cotto, farina, liquore. La nutrizionista Marzia Spadini ha evidenziato i valori nutrizionali del Pampepato: «Tutti sappiamo le proprietà del cioccolato fondente che fa bene al sistema cardiovascolare, ma è anche un antidepressivo naturale. Il Pampepato contiene poi la fritta secca che è ricca di proteine, il miele che è un energetico e le spezie che sono antiossidanti. Possiamo quindi dire che il Pampepato, unito ad una corretta alimentazione e una buona attività fisica, è un prodotto molto valido».

I vini in abbinamento All’evento erano presenti anche i rappresentanti di due cantine del territorio, Zanchi e Barberani che insieme alla sommelier hanno proposto una degustazione di vini in abbinamento al Pampepato. «Noi proponiamo un abbinamento con l’Aleatico – hanno spiegato – che è un vitigno tipicamente ternano. Due prodotti quindi della tradizione e delle grandi occasioni. L’Aleatico è ideale per l’abbinamento con il Pampepato perché è un vino dolce, fresco e ha un’aromaticità in grado di sostenere le spezie».

«Siamo ottimisti» Dire oggi che il Pampepato di Terni avrà la certificazione Igp «è un po’ ottimistico – hanno detto i produttori in conclusione – ma siamo molto fiduciosi. Il gruppo che si è creato sta lavorando molto bene e unito verso l’obiettivo comune. Cercheremo di mettere insieme tutto ciò che occorre il prima possibile. Ora manca di capire in quali parametri di costi possiamo rientrare e terminare la relazione storica. Levata l’interruzione natalizia abbiamo già fissato molti incontri per il mese di gennaio e pensiamo di proseguire nel percorso molto velocemente».

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