«È la fruizione che determina la tutela». Venerdì mattina, a 60 anni dalla collocazione precedente – i giardini di viale Campofregoso – la scultura del Thyrus è stata trasferita nel cortile interno di palazzo Spada. Un passaggio lungo e delicato che ha coinvolto il Comune di Terni, la fondazione Carit, la Coo.Be.C di Spoleto, Asm e la Soprintendenza.
Un simbolo della storia e dell’identità cittadina
«Non posso che esprimere grande soddisfazione per un altro impegno mantenuto dopo il ritorno del Telamone dal museo archeologico di Perugia», sottolinea il vicesindaco e assessore alla cultura Andrea Giuli. «Un altro simbolo della storia e dell’identità cittadina ha trovato posto nel luogo che secondo noi è più adatto; ora non resta che attendere i lavori di restauro e conservazione che verranno eseguiti in loco nelle prossime settimane. Per tutto questo lavoro non posso non ringraziare la Soprintendenza, la fondazione Carit che ha finanziato tutta l’operazione e, ovviamente, il consigliere Michele Rossi che si è da sempre battuto per questo». Soddisfatto, infatti, Michele Rossi si è detto «emozionato perché si concretizza un’idea che è partita ad inizio consiliatura con un mio atto d’indirizzo che decise tutti gli aspetti di questa che è una grande opera di valorizzazione di un bene della Terni comunale. È la fruizione che determina la tutela e da oggi tutti potranno apprezzare l’opera, conoscerla e capirne il valore. Ovviamente non ci dimentichiamo i giardini di viale Campofregoso dove metterò lo stesso impegno per progettare un’opera di riqualificazione dello spazio verde».