Il Trasimeno diventa sempre più una zona umida di interesse internazionale. Stavolta la conferma arriva dalla massiccia presenza di ‘morette tabaccate’. Alcuni esperti, addetti al monitoraggio ornitologico sullo specchio lacustre, alcuni giorni fa ne hanno avvistate ben 168. Una scoperta particolarmente significativa, in quanto il valore soglia che identifica le zone umide di importanza internazionale per questa specie è di soli 25 individui. Il dato conferma, per altro, quanto registrato negli ultimi anni, nel corso dei quali sono stati osservati sul Trasimeno branchi composti da alcune centinaia di individui.
La ‘moretta tabaccata’ è un uccello anseriforme appartenente alla famiglia degli Anatidi. Il maschio adulto presenta una colorazione castano carico con il dorso più scuro e l’occhio bianco. Il sottocoda bianco candido aiuta a distinguere questa specie dalla moretta eurasiatica. La femmina è simile al maschio ma ha colori più spenti e l’occhio è castano scuro. Questi uccelli si nutrono soprattutto immergendosi o stando in superficie. Mangiano piante acquatiche, insieme ad alcuni molluschi, insetti acquatici e piccoli pesci.
Specie minacciata «La moretta tabaccata è una specie globalmente minacciata – spiegano all’Oasi La Valle di San Savino – e quindi la sua presenza, con consistenze così importanti, carica di particolare responsabilità tutti i soggetti responsabili della conservazione del lago umbro». Prosegue dunque l’attività di monitoraggio ornitologico al Trasimeno, condotta dalla cooperativa l’Alzavola (gestore dell’Oasi naturalistica La Valle) in collaborazione con la Regione Umbria (Servizio foreste, montagna, sistemi naturalistici, faunistica).
Il falco pescatore L’osservazione del grosso contingente di morette è avvenuta nello specchio d’acqua antistante il centro visite dell’Oasi. Nella stessa mattinata sono stati osservati anche due individui di falco pescatore (Pandion haliaetus), uno dei quali è probabilmente il ‘toscano’ Antares avvistato e identificato nelle settimane scorse. «La presenza contemporanea di due individui – spiegano gli esperti – dimostra la particolare attrazione che il Trasimeno esercita su questa rara specie e suscita la speranza che possa trattarsi del nucleo iniziale di una piccola popolazione nidificante stabilmente insediata».