Il turismo ad Orvieto: «Numeri spaventano»

I 3 nuovi delegati Federalberghi dell’orvietano hanno chiesto un incontro con sindaco e assessore sui problemi più urgenti del settore

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«Partiremo dall’analisi dei dati sul movimento turistico nel comprensorio di Orvieto per parlare di tassazione locale non in termini generici ma puntuali e precisi». Federalberghi Umbria Confcommercio ha chiesto un incontro con il sindaco Giuseppe Germani e con l’assessore al turismo Andrea Vincenti per entrare nel merito delle tante questioni di cui si parla in questi giorni a Orvieto, a proposito dei danni al turismo, il sostegno alle imprese e le iniziative di rilancio.

I numeri «Secondo le rilevazioni ufficiali della Regione – si legge in una nota di Federalberghi Umbria -, nel 2016 il movimento turistico nel comprensorio orvietano ha visto, rispetto all’anno precedente, un calo del 2,17% negli arrivi. Un dato fortemente condizionato dall’andamento degli ultimi mesi del 2016, quelli in cui gli effetti indiretti del terremoto hanno picchiato duro. Dal 25 agosto al 30 ottobre, il comprensorio ha avuto un -10,21% degli arrivi e -8,03% delle presenze».

Il turismo Il calo più drammatico «si è registrato nel settore alberghiero, -15,85% degli arrivi e -11,16% delle presenze, e soprattutto per quanto riguarda gli stranieri, che hanno subito iniziato a disertare il comprensorio, come dimostra il –22,66% degli arrivi e il –18,82 delle presenze. La situazione si è aggravata nei due mesi successivi. Dal 31 ottobre al 31 dicembre, infatti, il comprensorio di Orvieto ha perso complessivamente, rispetto all’anno precedente, il 23,15% degli arrivi e il 17,23% delle presenze. Il picco, anche questa volta, pesa particolarmente sulle spalle degli esercizi alberghieri, con –25,87% degli arrivi e –23% nelle presenze, in funzione del crollo dei turisti stranieri: -32,76% degli arrivi e –21,6% delle presenze. Il turismo organizzato, che rappresenta il 70% del movimento verso il comprensorio di Orvieto, è fatto prevalentemente di stranieri, che le notizie diffuse dopo il terremoto hanno dirottato verso altre destinazioni, ritenute meno a rischio».

Le azioni per invertire questo trend «dovranno essere allora molto importanti, mirate e condivise». Federalberghi Umbria Confcommercio è pronta a fare la sua parte «e a concordare iniziative di rilancio che partano dalle molte potenzialità e risorse del territorio». Sono tre i delegati Federalberghi Umbria Confcommercio sul territorio dell’orvietano, freschi di nomina: due con attività nel centro storico e uno a Orvieto Scalo. Si tratta di Giuseppe Santi (Hotel Corso), Bruno Gialletti (Hotel Gialletti) e Stefano Marcucci (Hotel Acquila Bianca).

I Comuni «Come già chiarito con i responsabili regionali dell’Anci – si legge infine nella nota -, i Comuni possono intervenire per rendere meno pesante la situazione delle imprese ricettive danneggiate dagli effetti indiretti del terremoto. Gli alberghi, ad esempio, pagano l’Imu sugli immobili come beni strumentali e l’imposta sui rifiuti in base alla superficie. Se le imprese oggi sono chiuse o ridotte al minimo, non possono certo continuare a pagare come fossero in piena attività».

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