Illuminazione pubblica in mano a Terni Reti, scatta l’iter. Stop Asm

Pronta la delibera dopo il parere dell’Agcm nell’ambito della maxi operazione industriale con Acea: riguarda 21 mila punti luce. Asm ha la manutenzione dal 1964

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di S.F.

L’Agcm «ha mosso un rilievo, con rifermento al servizio di pubblica illuminazione, rispetto al fatto che il suddetto servizio fu inizialmente affidato, in via diretta, ad Asm stessa, senza passare attraverso una procedura di evidenza pubblica e senza che la stessa società abbia, allo stato, le caratteristiche prescritte per poter far ricorso al modello organizzativo di gestione di un servizio pubblico dell’house providing». Lo scorso maggio lo ha scritto al Comune di Terni l’Autorità garante della concorrenza e del mercato nell’ambito del parere sulla maxi operazione industriale per la cessione di quote ad Acea: ora, giocoforza, si cambia. Sta per entrare in gioco un’altra partecipata di palazzo Spada.

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21 mila punti luce

Si tratta di un cambio non di poco conto tenendo in considerazione che il Comune, proprietario della rete di illuminazione pubblica per circa 21 mila punti luce, ne ha affidato la manutenzione ad Asm già dal 1964. Oltre mezzo secolo fa. Il più recente contratto di servizio è datato 18 dicembre 2003. Ora si riparte in altro modo dopo la missiva dell’Agcm perché da quanto risulta del tema se ne è parlato in settimana in giunta per mettere nero su bianco una proposta per il consiglio comunale. L’Autorità mesi fa ha fatto presente che la procedura di Asm per l’operazione industriale è corretta. Ma per la partita dell’illuminazione qualcosa non andava.

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‘L’ordine’

In sostanza l’Agcm ha dato un input chiaro al Comune di dover regolarizzare l’affidamento del servizio per l’illuminazione. Tre strade: via libera per l’affidamento in house ad una società diversa da Asm, gara pubblica o di nuovo tutto in mano con partnership pubblico-privato nel rispetto dei requisiti. La strada scelta è la prima con mirino puntato su Terni Reti, società che al momento vede ancora al vertice Carlo Alberto Befani in attesa dell’arrivo del nuovo amministratore unico. A gestire la partita è la direzione lavori pubblici di palazzo Spada, in particolar modo il Rup – energy manager di palazzo Spada – Nazareno Claudiani. Ci vorrà un po’ di tempo perché prima serve una verifica tecnica e di sussistenza per la convenienza economica/gestionale. Dopodiché, salvo passi indietro, ci sarà uno specifico atto finale per l’affidamento.

 

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