di S.F.
Maxi documentazione per l’ingresso di Acea – fino al 49% di quote – in Asm, tempo di mettersi sotto e studiare per i consiglieri comunali in vista del passaggio a palazzo Spada per III commissione e consiglio. C’è la proposta di delibera (pubblica) dal quale si possono evincere gli aspetti salienti dell’iter che si concluderà con il via libera per il nuovo partner industriale della partecipata. Come noto il deposito degli atti c’è stato lunedì mattina, quindi nel pomeriggio l’Agcm (Autorità garante della concorrenza e del mercato) ha lanciato l’avviso per le osservazioni con scadenza fissata all’11 luglio. Previsti tre step per l’effettiva conclusione dell’operazione: il progetto di partnership, il signing intermedio ed il closing. Tecnicamente l’aggiudicazione ‘soggetta a perfezionamento’ di Asm è datata 15 giugno.
LA PROPOSTA PER L’ACCETTAZIONE: DETTAGLI E CONSEGUENZE
I dettagli dell’ingresso Acea in Asm
L’unica a farsi avanti è stata la multiutility romana dell’amministratore delegato Giuseppe Gola, presente – timing non casuale evidentemente – a Terni in avvio di giugno per l’Innovation Day. Cosa avverrà dunque? Nella proposta di delibera c’è un breve riepilogo del maxi dossier consegnato a tutti gli esponenti dell’assise comunale: la proposta di operazione societaria consiste nel fatto che «Acea e altre società del gruppo Acea (Acea Ambiente srl, Technologies of Water SpA e Acea Molise srl) sottoscriveranno un aumento di capitale di Asm sino a detenere una partecipazione compresa tra il 40% e il 49% del capitale della stessa Asm Terni SpA». Verrà effettuata «mediante il conferimento, da parte del gruppo Acea, delle partecipazioni in Ferrocart srl (60%), Umbriadue scarl (99,4%) e Newco Orvieto (fino a un massimo del 10,5 %), nonché di liquidità fino a un massimo di 2,5 milioni di euro». C’è un cronoprogramma specifico in tal senso.
LA BOZZA DEL NUOVO STATUTO ASM – DOCUMENTO
L’ulteriore quota e la governance
Inoltre – si legge – ad Asm «sarà riconosciuto, da parte dello stesso Gruppo Acea, anche un maggior valore, sia pur in via eventuale, al verificarsi di specifiche condizioni e, in particolare un’ulteriore quota (fino al 9,5%) della NewCo Orvieto subordinatamente al verificarsi del primo earn out concernente l’ottenimento del riequilibrio tariffario (condizione avveratasi, come specificato nella documentazione integrativa trasmessa da Asm); ulteriore liquidità fino a un massimo di 10,2 milioni di euro in caso di vittoria del ricorso promosso da Asm Terni in relazione agli interessi di mora Csea Gse». Capitolo governance: «Il Comune, Acea e le società del gruppo a questa facenti capo coinvolte, sottoscriveranno, inter alia, un patto parasociale avente ad oggetto, tra l’altro, il governo societario e la gestione di Asm Terni e delle società da questa partecipate e controllate ad esito dell’operazione, in maniera tale da assicurare al gruppo Acea il consolidamento dei risultati economici di Asm Terni e delle sue controllate; le pattuizioni contenute saranno poi trasposte, nei limiti di legge, all’interno del nuovo statuto di Asm Terni SpA, il quale sarà adottato in occasione della sottoscrizione e liberazione della prima tranche dell’aumento di capitale».
DEPOSITATI GLI ATTI DELLA MAXI OPERAZIONE: PARLANO MENECALI E MASSELLI
Ferrocart, Umbriadue e Newco
Un discreto giro in definitiva. Nel documento c’è una sintesi delle altre attività coinvolte: «Ferrocart srl è titolare di un complesso impiantistico sito in Terni, dedicato al trattamento di rifiuti (prevalentemente carta, plastica, metalli e legno) e serve la provincia di Terni, Perugia e il territorio dell’alto Lazio; Umbriadue scarl è attiva principalmente nel settore del servizio idrico integrato nel territorio del Comune e in particolare nella costruzione e conduzione di acquedotti, nella costruzione e gestione di impianti di depurazione e di scarico di acque reflue, nonché nella costruzione e manutenzione di reti fognarie; Newco Orvieto è la società che verrà costituita da Acea Ambiente srl mediante conferimento delle attività di cui al polo impiantistico di Orvieto per il trattamento dei rifiuti, vale a dire l’impianto di selezione meccanica, l’impianto di compostaggio e la discarica».
7 MAGGIO 2021, ASM LANCIA IL BANDO
Il prospetto per il futuro: cosa cambia per Asm
Tutto molto tecnico. Ma cosa è previsto se l’operazione dovesse andare in porto? In merito ai benefici economici-finanziari per Asm «il beneficio stimato è pari 14,9 milioni di euro, quale incremento del risultato netto (cumulato nel periodo sino al 2030) per effetto dei proventi finanziari in forma di maggiori utili di esercizio (e quindi dividendi), causalmente riconducibili al conferimento delle partecipazioni in Ferrocart e in NewCo Orvieto; e ciò senza considerare, per ragioni di cautela, i proventi finanziari dovuti all’incremento della partecipazione in Sii Terni scpa prima del 2025 e all’acquisizione della partecipazione in Umbriadue, nonché le sinergie di costo e industriali le cui previsioni non potrebbero che essere parziali, stante l’assenza di un piano industriale (la cui interverrà in un momento successivo al perfezionamento dell’operazione); sotto il profilo patrimoniale si prevede un incremento del patrimonio netto di Asm, già a partire dal 2022, di 42,3 milioni (quale effetto degli apporti conferiti) e si prevede un patrimonio netto al 2030 di 134,9 milioni, con una differenza positiva, rispetto allo scenario alternativo ‘stand alone’ (ossia qualora l’operazione non venisse perfezionata) di 56,2 milioni (e un beneficio patrimoniale di circa 13,1 milioni imputabile al contributo degli asset apportati)».
L’AGGIUDICAZIONE PROVVISORIA IN AVVIO DI 2022
Cosa cambia per il Comune
Per il Comune è prospettabile – viene specificato – «un impatto positivo sui servizi esternalizzati affidati ad Asm, in considerazione del fatto che l’erogazione degli stessi beneficerà dei vantaggi connessi all’inserimento della società nell’orbita di Aea, e ciò anche sotto il profilo delle ricadute positive sul territorio; a questo va aggiunto, inoltre, che la società, chiudendo i cicli dei settori ambiente e idrico con gli asset industriali apportati da Acea e dalle società del Gruppo Acea, potrà aspirare a migliorare la propria indipendenza economica da altri fornitori ed a contrastare la concorrenza di altri operatori, dovendo per legge essere garantito il loop del ciclo ambientale e idrico per ambito territoriale; riguardo alle ricadute sul bilancio comunale, l’operazione consentirà il recupero di una solida situazione di continuità aziendale in capo ad Asm ed il conseguente disinnesco del rischio, per il Comune, di azzeramento del valore della partecipazione; avrà, inoltre, un impatto neutro sul bilancio di previsione finanziario e sul rendiconto finanziario del Comune, in quanto l’intero onere finanziario è previsto a carico dei nuovi soci di Asm; infine, nel caso di futura distribuzione di dividendi (previsti in misura significativa nell’arco temporale sino al 2030) il Comune registrerà in bilancio, nel titolo III, un’entrata per la misura corrispondente; dal punto di vista economico-patrimoniale, la partecipazione del Comune in Asm subirà una modifica nello stato patrimoniale per effetto dell’aumento di capitale sociale e del patrimonio netto della società. Il valore post operazione della partecipazione del Comune in Asm dovrebbe oscillare da un minimo di circa 39,7 milioni a un massimo di circa 46 milioni in relazione alle valutazioni degli asset di Acea conferiti in Asm alla data del closing».
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Ma c’è l’Agcm che ‘contesta’ un aspetto
Di mezzo tuttavia c’è l’Agcm. C’è qualcosa da sistemare in tutta questa vicenda (vedasi l’affidamento per l’illuminazione pubblica): «Posto che (come evidenziato anche dal dottor Davide Di Russo per le vie brevi) la questione non influisce sull’operazione oggetto del presente atto, atteso che la procedura ad evidenza pubblica ha avuto ad oggetto le quote di Asm e non i servizi da questa gestiti, la direzione lavori pubblici-manutenzioni ha comunicato ad Asm Terni SpA l’avvio del procedimento volto ad approfondire gli eventuali profili di non conformità normativa inerenti il contratto di servizio relativo alla manutenzione della rete comunale di illuminazione pubblica, approvato con dgc 644 del 18 dicembre 2003 e stipulato in data 7 gennaio 2004 fino al 31 dicembre 2050, mediante verifica normativa e controllo dettagliato dello stato di proprietà delle reti impiantistiche oggetto di manutenzione». In via di predisposizione c’è una specifica delibera per le determinazioni del caso.
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Acea subentra nella gestione dei servizi pubblici
C’è anche una specifica parte sul subentro di Acea nella gestione dei servizi pubbici affidati ad Asm: prevede «sensibili benefici nell’erogazione degli stessi, specie nel servizio idrico integrato, mediante l’efficientamento dei processi di depurazione, la riduzione delle perdite idriche e l’incremento della qualità dell’acqua nel territorio, anche grazie a sistemi come water management system e contatori smart; nel settore ambiente, in considerazione della complementarietà degli impianti già gestiti da Acea in Umbria e delle rilevanti sinergie industriali conseguentemente attivabili, l’obiettivo sarebbe quello di chiudere il ciclo integrato dei rifiuti sul territorio di riferimento, con conseguenti razionalizzazioni dei costi; nel servizio di distribuzione elettrica, atteso che il know-how acquisito da Acea nella gestione della rete del Comune di Roma consentirebbe lo sviluppo e l’ammodernamento della rete di distribuzione di Asm, sia in termini di competenze industriali che di sviluppo di tecnologie smart (come la sostituzione contatori); nel settore innovazione e sviluppo, visto che il Gruppo Acea ha inserito nel Piano strategico 2020-2024 oltre 600 milioni di euro di investimenti in innovazione, in primis con riferimento alla mobilità elettrica e a nuove iniziative di illuminazione pubblica». La partita è in mano alla dirigente delle attività finanziarie del Comune, Grazia Marcucci.
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Avviso pubblico per le osservazioni. La lamentela
In tutto ciò c’è anche la consultazione pubblica preventiva – lo impone la legge – rispetto alla discussione in consiglio comunale: «I soggetti interessati possono far pervenire le osservazioni e proposte rispetto la deliberazione in consultazione entro 5 (cinque) giorni dalla data di pubblicazione esclusivamente a mezzo posta elettronica certificata». Confronto in arrivo. Ed è subito polemica dopo la consegna degli atti: «Partiamo col piede sbagliato. Ci consegnano – scrive Alessandro Gentiletti di Senso Civico – una chiavetta con i file posti a fondamento della delibera di privatizzazione delle quote di Asm, in discussione nelle prossime settimane, e invocano la riservatezza dei documenti lì contenuti, chiedendoci di non divulgarli. Una delibera che deve essere discussa pubblicamente e votata pubblicamente. Che riguarda una società pubblica, soggetta alla massima trasparenza normativa. Ho scritto ai vertici dell’amministrazione per chiedere conto di questa richiesta di riservatezza, che reputo infondata e lesiva del confronto con tutti i cittadini e i soggetti politici di riferimento, che precede ogni mia attività consiliare. Mi auguro – conclude – che si tratti di una sbadataggine e non l’ennesimo tentativo di imbavagliare il dibattito pubblico, le opposizioni e limitare l’esercizio delle nostre funzioni di rappresentanti di cittadini ternani».
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Progetto di partnership, signing e closing
La procedura non sarà così breve, anzi. Nel documento viene evidenziato che il consiglio comunale «sarà nuovamente chiamato a pronunciarsi ad avvenuto perfezionamento dell’operazione, all’esito della composizione definitiva dei rapporti – la cui conclusione determinerà il definitivo assetto societario assunto da Asm Terni SpA – in occasione dell’approvazione del ‘progetto di partnership’, della sottoscrizione ‘signing’ intermedio e, quindi, prima della firma del ‘closing’». Tutto il materiale sarà inviato anche alla Corte dei conti – sezione regionale di controllo – per l’Umbria.