Immigrazione, l’Anci: «No nuovi arrivi»

In un incontro a Perugia si è parlato dell’emergenza profughi 2015

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Non ci saranno arrivi in massa di nuovi immigrati nei Comuni Umbri. L’annuncio è stato dato nel corso di un confronto che si è tenuto nella sede dell’Anci Umbria, a Perugia. Un incontro che ha visto protagonisti i Comuni umbri e i le due prefetture di Perugia e di Terni.

L’approccio «Lo scenario internazionale ci impone una profonda riflessione sull’eventuale accoglienza di cui i nostri territori devono farsi carico – ha esordito Giulio Cherubini, sindaco di Panicale e coordinatore della consulta immigrazione Anci Umbria – con l’auspicio che gli arrivi siano distribuiti tra i Comuni in modo equo e sostenibile. In Umbria non vogliamo concentrazioni di massa e, ancor peggio, profughi lasciati in tendopoli in giro per il territorio. Vogliamo governare in maniera equilibrata questo processo, richiamando altresì il governo italiano e le istituzioni europee affinché l’impatto economico e sociale del fenomeno non ricada completamente sui Comuni».

Dati Il numero degli accolti allo stato attuale è questo: 584 nella provincia di Perugia, suddivisi in 17 comuni: 358 a Perugia, 31 a Gualdo Tadino, 12 a Magione, 5 a Tuoro sul Trasimeno, 8 a San Giustino, 20 a Città di castello, 4 a Massa Martana, 9 a Marsciano, 24 a Panicale, 19 a Piegaro, 9 a Nocera Umbra, 15 a Corciano, 12 a Montone, 9 a Foligno, 6 a Umbertide, 20 a Gubbio e 10 a Spoleto. Nella provincia di Terni sono 172 distribuiti in 6 Comuni: 61 a Terni, 45 a Orvieto, 12 a San Venanzo, 25 a Narni, 16 a Montefranco e 13 a Ferentillo.

Le Prefetture I rappresentanti dello Stato sul territorio hanno chiarito che i 671 profughi nel perugino e i 212 del ternano, previsti dal bando in un periodo di tempo che va dal 1 giugno al 31 dicembre 2015, a fronte dei 584 profughi nella Provincia di Perugia e i 172 nella Provincia di Terni già collocati da tempo, non si riferiscono a nuovi arrivi, ma alla ‘messa a regime’ del numero degli accolti attuali, e, alla previsione di piccoli gruppi che arriveranno, fino ad un massimo di presenze a livello regionale che non supererà le 1.083 unità, numero stabilito in conferenza Stato-Regioni per la regione Umbria.

Niente arrivi in massa «Non si tratta pertanto di ulteriori 1.000 arrivi in massa – hanno precisato – ma di un numero massimo di accoglienza che dovrà affrontare il nostro territorio». Pertanto il nuovo bando delle Prefetture prevede meno di ulteriori cento unità. Dalla riunione, inoltre, è emersa la necessità  della collaborazione tra tutte le istituzioni,  così da evitare la concentrazione degli arrivi in quei comuni già impegnati, con il fine di rendere governabile il processo di accoglienza.

 

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