Un vasto incendio – le cui cause sono in corso di accertamento – ha interessato dalla tarda mattinata di giovedì – dalle ore 12 circa – un capannone adibito a deposito di materiale termoidraulico a Lerchi (Città di Castello). Le fiamme, divampate rapidamente, hanno completamente distrutto la struttura che si estende per circa 500 metri quadrati.
Sul posto si sono subito portati i vigili del fuoco del distaccamento di Città di Castello con il supporto dei volontari di Sansepolcro (Arezzo) e di due mezzi provenienti dalla centrale di Perugia. Dopo alcune ore di lavoro, il rogo è stato posto sotto controllo e le operazioni di spegnimento e bonifica si sono concluse dopo le ore 17.
«Gli appartamenti situati nelle immediate vicinanze del capannone – spiegano i vigili del fuoco di Perugia in una nota – sono stati dichiarati temporaneamente inagibili. La loro effettiva fruibilità sarà valutata nelle prossime ore, principalmente per verificare le condizioni igienico-sanitarie più che per eventuali danni strutturali. Al momento non sono stati segnalati feriti o intossicati».
Oltre ai vigili del fuoco, sono intervenuti sul posto tecnici del Comune di Città di Castello, la polizia Locale, la polizia di Stato, personale della Usl Umbria 1 e di Arpa Umbria. I tecnici «sono impegnati a valutare eventuali rischi ambientali e sanitari derivanti dall’incendio, con particolare attenzione alla possibile dispersione di sostanze nocive nell’aria o nel terreno».
Ordinanza del sindaco: le disposizioni
A seguito dell’incendio, il sindaco di Città di Castello, Luca Secondi, ha stabilito con un’ordinanza l’adozione nell’abitato di Lerchi di misure a tutela della salute pubblica dei residenti. «Sulla base delle indicazioni dell’Unità operativa di igiene e sanità pubblica della Usl Umbria 1 e di Arpa Umbria – si legge in una nota del Comune -, per un raggio di 3 chilometri dal luogo dell’incendio dovranno essere evitate, fino a nuove disposizioni, le attività all’aperto, con particolare riguardo a quelle di natura ludico-sportiva. Nell’area interessata sono vietati, inoltre, l’uso e la successiva manutenzione straordinaria degli impianti di ventilazione meccanica con prelievo di aria dall’esterno. Vietati anche il pascolo e il razzolamento degli animali da cortile, nonché la raccolta e il consumo di prodotti alimentari coltivati, l’utilizzo dei foraggi e dei cereali coltivati all’esterno e destinati agli animali. Il provvedimento ordina alla proprietà dello stabilimento di provvedere quanto prima alla rimozione di tutti i rifiuti combusti mediante ditta autorizzata, previa idonea caratterizzazione e classificazione. Entro 30 giorni dall’intervento, dovrà essere presentata al Comune di Città di Castello, ad Arpa Umbria e alla Regione Umbria una relazione tecnica sulle azioni effettuate, corredata da documentazione fotografica attestante la completa rimozione dei materiali e da una copia dei formulari di trasporto dei rifiuti. L’ordinanza – prosegue il comunicato dell’amministrazione comunale tifernate – è stata adottata nel rispetto del principio di massima precauzione stabilito dalla normativa vigente, viste la durata e le caratteristiche dell’incendio. Le fiamme, divampate attorno alle ore 11 hanno comportato anche l’evacuazione della vicina scuola primaria, della scuola dell’infanzia e di alcune abitazioni. Secondo le rilevazioni del personale sanitario intervenuto sul posto, risultava ben evidente nell’aria al momento dell’incendio l’odore tipico di platica bruciata, anche se non particolarmente aggressivo e, comunque, circoscritto. Per lo spegnimento delle fiamme, completato attorno alle ore 15, i vigili del fuoco intervenuti hanno utilizzato schiumogeni e acqua che sono rimasti confinati all’interno del magazzino. Attorno alle ore 16.30 lungo la strada provinciale 221 è stata ripristinata la normale circolazione veicolare».