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Home » Indennità infermieri, NurSind: «Irrispettosa verso gli ‘eroi’»

Indennità infermieri, NurSind: «Irrispettosa verso gli ‘eroi’»

di Simone Francioli
18 Aprile 2020
in Ambiente e salute, Coronavirus, In evidenza, Lavoro
Tempo di lettura: 2 minuti di lettura
Foto archivio

Foto archivio

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«Iniquo, incongruente e irrispettoso verso i decantati ‘eroi’ impegnati nell’emergenza Covid-19»: così NurSind, il sindacato autonomo degli infermieri, commenta l’accordo sull’indennità coronavirus, «spacciato come raggiunto e poi rinviato alla prossima settimana». Marco Erozzardi, coordinatore regionale della sigla sindacale, lo definisce un accordo «puramente politico».

EMERGENZA CORONAVIRUS – UMBRIAON

Le contraddizioni

Il sindacalista critica fortemente l’intesa, diffusa tra i lavoratori e poi momentaneamente ritirata, tra la Regione Umbria e le organizzazioni sindacali firmatarie del contratto collettivo nazionale di lavoro, che stabilisce indennità giornaliere di diversa entità per il personale sanitario in servizio nelle strutture ospedaliere del territorio. «Nessun indennizzo per gli infermieri in malattia a causa del Covid-19, disparità di trattamento tra il personale delle quattro aziende in servizi della stessa fattispecie assistenziale, penalizzazione dei turnisti, premialità eccessiva a chi si è messo al riparo lavorando da casa, ristretta forbice remunerativa tra chi opera in strutture ad alto impatto specialistico/assistenziale nelle 24 ore fin dall’inizio dell’emergenza (con anche attività di tutoraggio al personale proveniente da altre realtà) e chi ha avuto disagi marginali/noncontinuativi»: queste le criticità sottolineate da Erozzardi.

Solo a marzo

«Si evidenziano – continua – numerose incongruenze anche nell’elenco dei beneficiari dell’indennità di malattie infettive». Ad esempio non ci sarebbe la dialisi nella azienda ospedaliera di Perugia ma c’è nelle altre aziende umbre, così come il personale delle sale operatorie Covid-19 delle aziende ospedaliere di Perugia e Terni verrebbe discriminato rispetto ai medesimi colleghi delle Usl, mentre sarebbero stati inseriti invece diversi servizi e reparti dove i pazienti Covid-19 non si sono mai visti. «E si tiene conto dell’erogazione del bonus – continua il coordinatore regionale – solo per il mese di marzo, sicuramente il più critico dal punto di vista dell’impatto organizzativo, ma sicuramente non il solo necessario al superamento delle criticità. D’altra parte all’incontro per la redazione dell’accordo hanno preso parte unicamente i sindacati firmatari del contratto. Il NurSind, orgogliosamente non firmatario del ccnl, non è stato convocato per la stesura del documento, nonostante abbia sollecitato un tavolo tecnico per contribuire nella definizione delle modalità di erogazione degli incentivi di produzione». Per Erozzardi si tratta dunque «dell’ennesimo accordo politico fatto sulla pelle degli infermieri. Dopo 40 anni – conclude – cambia il colore della maggioranza politica della regione ma non cambiano i contenuti degli accordi: dare tutto a tutti, senza tenere conto delle reali differenze tra i contributi garantiti dalle singole professioni nell’affrontare l’emergenza e degli specifici contesti assistenziali che coinvolgono anche gli stessi infermieri».

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