#iodicono: a Terni don Antonio Coluccia parla di droga e criminalità

Lunedì mattina in cattedrale l’incontro con gli studenti organizzato da Asd Generali Futsal Ternana e dalla direzione dei licei ‘Tacito’ e ‘Metelli’

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«La droga è un demone, un’illusione, una bugia che può solo scatenare del male». Lunedì mattina, nella Cattedrale di Terni si è svolto l’incontro per i giovani intitolato #iodicono, sulla prevenzione e la lotta alla droga e ad ogni tipo di dipendenza. All’incontro, organizzato dall’Asd Generali Futsal Ternana, dalla parrocchia della Cattedrale di Terni e dalla direzione dei licei classico ‘Tacito’ e artistico ‘Metelli’ di Terni, è stato ospite uno dei parroci più noti e coraggiosi del panorama, da sempre in prima linea contro la criminalità e le dipendenze: don Antonio Coluccia della Comunità di San Basilio di Roma.

L’appuntamento

«Attraverso questo evento vogliamo mettere al centro i ragazzi – ha introdotto il direttore generale dell’Asd Generali Futsal Ternana, Lorenzo Flippetti – non vogliamo che sia una lezione in cattedra, ma vogliamo trasmettere ai giovani, tramite chi lavora ogni giorno sul campo come don Antonio che ha visto sia colpi di pistola che auto incendiate, il messaggio importante del ‘no alla droga’». Un’iniziativa, è intervenuta la professoressa Roberta Bambini, dirigente scolastico dei licei ‘Tacito’ e Metelli, «accolta subito con passione da me e dai docenti e la presenza in massa di studenti qui oggi lo dimostra. Un appuntamento che si colloca all’interno dei progetti del nostro istituto come quello dell’educazione alla legalità, quello di salute e benessere, ma anche quello di educazione civica. L’impegno dei docenti è quello di condividere la corresponsabilità che si ha con le famiglie di far comprendere ai giovani non solo l’aspetto sanzionatorio collegato alla droga e allo spaccio, ma anche far comprendere e acquisire l’importanza di valori come quello più importante che è la vita. Dobbiamo scoraggiare i ragazzi nell’ascoltare chi promette loro il ‘paradiso’ e fargli comprendere che queste illusioni possono solo danneggiare il loro futuro».

L’esperienza di don Antonio Coluccia

«Dio ci insegna che tutto il male inizia con una bugia», ha sottolineato il vescovo Francesco Antonio Soddu. «La droga è la più grande bugia che scatena tutto il male in una persona. Ragazzi, è per me un grande piacere vedere questa Cattedrale piena di giovani, spero non sia la prima e l’ultima volta. Ascoltate e partecipate a questa mattinata e fate tesoro di quello che vi verrà raccontato». Don Antonio Coluccia, per aver sfidato la mafia sulle piazze dello spaccio, ha dovuto iniziare a vivere sotto scorta pur di continuare a svolgere la sua missione. Ha più volte dichiarato di sentirsi responsabile di ogni morte di overdose e quindi sente il bisogno di continuare a lottare. «Oggi parlare di doga – ha detto in cattedrale a Terni – significa avere coraggio, prendere posizione. Il vescovo Soddu la chiama bugia, io la chiamo demone, la carestia di satana». Don Antonio si è rivolto ai giovani presenti in Cattedrale, raccontando le sue esperienze nei quartieri più difficili di Roma, con un linguaggio semplice, leggere, giocoso, facendoli appunto giocare con un pallone. «È così che cerco di entrare in contatto con i ragazzi, il pallone mette tutti d’accordo, unisce e ci fa capire che tutto è possibile. Anche se purtroppo, ancora, non sempre è così semplice, anzi quasi mai».


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