Isrim, i sindacati: «Basta promesse»

Futuro incerto, anche sul fronte degli ammortizzatori sociali, per i ventisei lavoratori dell’istituto di ricerca fallito

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Dal 1° febbraio i ventisei lavoratori della fallita Isrim, tutti in stato di sospensione, non percepiscono più alcun ammortizzatore sociale. E ora il rischio è che si trovino ‘scoperti’ anche sul fronte dell’indennità di disoccupazione (Aspi). Per questo le segreterie territoriali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil chiedono un intervento urgente da parte di tutti i soggetti interessati, «prima che sia troppo tardi».

Tempi stretti In base alle verifiche effettuate presso l’Inps, i lavoratori avranno tempo fino al prossimo 30 aprile per accedere all’indennità di disoccupazione, a seguito del licenziamento collettivo. I sindacati lamentano l’assenza di riscontri dopo i numerosi incontri e gli impegni assunti «dalla Regione con la delibera 394 del 27 gennaio 2015, attraverso il protocollo d’intesa sottoscritto da Regione, Comune di Terni e sindacati lo scorso 4 febbraio» e anche alla luce «dei diversi incontri alla presenza dei lavoratori, delle istituzioni, del curatore fallimentare e di Asm, principale atttore del salvataggio inizialmente ipotizzato».

Incontro urgente Da qui la richiesta formulata dalle sigle, di un incontro urgente a tutti gli attori interessati – Regione, Comune, Asm, Sviluppumbria – «perché è ora di passare dalle promesse ai fatti, visto che il tempo dei proclami è finito da un pezzo».

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