Iss: «Contagi Covid-19 rallentano, ma le misure resteranno»

Nella conferenza stampa di Brusaferro e Locatelli il punto sulla diffusione del virus: «Piccoli segnali positivi, ma non abbassiamo la guardia»

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«Non dobbiamo illuderci che un rallentamento della diffusione possa portarci ad abbassare le misure di distanziamento», ha detto il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro. 

ISS: LA CONFERENZA STAMPA DI LOCATELLI E BRUSAFERRO – VIDEO

La conferenza stampa all’Iss

Occhio al centro sud

La curva sta avendo un suo andamento nelle regioni del centro nord, ma non sappiamo ancora quale andamento avrà nelle regioni del centro-sud, dove il virus non si è ancora propagato in modo massiccio. Bisogna quindi continuare a stare molto attenti. «Non so se sarà possibile annullare le misure restrittive che scadono al 3 aprile – dice Brusaferro – ma posso  dire che sono misure con cui dovremo convivere nelle prossime settimane, in che misura e per quanto tempo non so dirlo ora». «Dovessimo decidere con i dati di oggi – aggiunge Locatelli – sarebbe inevitabile prolungare questa fase».

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Picco non ancora raggiunto

«Non abbiamo raggiunto il picco, non lo abbiamo superato – dice Brusaferri – abbiamo segnali di rallentamento che ci dicono che possiamo essere vicini al picco. Non siamo in fase calante, siamo in fase di rallentamento della crescita. E comunque quando arriveremo al picco, la discesa, quando ci sarà, sarà costruita sui nostri comportamenti». Inoltre, bisognerà tenere in considerazione che il virus continuerà a circolare: inevitabile, quindi, immaginare, che questa emergenza influenzi le nostre vite ancora a lungo.

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I test e gli asintomatici

«Noi censiamo i casi positivi confermati con il test. È evidente che ci sia un certo numero di asintomatici non censiti ma allo stesso tempo è evidente che non è fattibile, viste le dimensioni del contagio, fare test a tutti gli italiani, anche perché per i negativi bisognerebbe ripeterli ogni 3-4 giorni visto che un negativo oggi può essere positivo il giorno dopo dopo un contatto. Per questo motivo è fondamentale che tutti si comportino come se fossero positivi, ancor di più le persone che hanno dei sintomi compatibili e che non hanno ancora un riscontro di positività o quelle che hanno in casa persone a rischio come malati o anziani».

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