Italia, 6 aprile: 1.941 nuovi casi, 636 morti

I numeri del contagio nella consueta conferenza stampa della Protezione civile

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Il bilancio quotidiano dell’emergenza coronavirus in Italia nella consueta conferenza stampa delle ore 18, quella di lunedì 6 aprile. Con il capo dipartimento della Protezione civile, Angelo Borrelli, il professor Luca Richeldi (componente del comitato tecnico scientifico e primario di pneumologia al ‘Gemelli’). «Il totale dei positivi – ha detto Borrelli – è di 93.187 con 1.941 pazienti in più, di cui 3.898 in terapia intensiva: per il terzo giorno consencutivo il numero dei ricoverati in intensiva è negativo, oggi 79 unità in meno rispetto a ieri. Sono 28.976 i ricoverati negli altri reparti mentre la maggior parte dei positivi, 60.313, pari al 65%, sono in isolamento domiciliare. Purtroppo anche oggi registriamo 636 decessi. Il totale dei guariti è di 22.837 unità, 1.022 in più». La Prociv – con specifica ordinanza – ha anche istituito un fondo per i familiari dei sanitari deceduti nel corso dell’emergenza, alimentato dalla famiglia Della Valle.

EMERGENZA CORONAVIRUS – UMBRIAON

Il commento

«I dati confermano il trend che va avanti da qualche giorno – ha detto il professor Richeldi – legato all’efficacia delle misure di contenimento. Rispetto a lunedì 30 marzo e lunedì 6 aprile abbiamo una riduzione del 90% dei ricoverati, con particolare riferimento alle terapie intensive dove avevamo +75 unità il 30 marzo contro un saldo negativo di -79 oggi. Un trend meno forte sui decessi, che si concentrano per il 50% in Lombardia e fotografano situazioni di ricoveri anche di qualche settimana fa: hanno bisogno di tempo per calare in modo più significativo. Questi dati sono confortanti e non prescindono dalle misure applicate e poi prolungate fino al 13 aprile. Distanziamento sociale in primis. Ciò deve convincerci a mantenerle».

La ‘fase due’: quando?

Sul possibile avvio di una ‘fase due’, Borrelli ha detto che «il comitato tecnico scientifico sta facendo le sue valutazioni da sottoporre al decisore politico, il consiglio dei ministri, che deciderà sul punto. La decisione ci sarà presa quando ci sarà un quadro definito anche sul piano scientifico. Quando daremo le nostre valutazioni al presidente del consiglio Conte? Il comitato, di cui non sono componente, darà per tempo le indicazioni scientifiche, non si arriverà all’ultimo momento». Per Richeldi «i dati sono meno allarmanti ma non devono far ridurre il livello di attenzione. Le raccomandazioni saranno tanto più precise quanti più dati saranno disponibili. I dati di trend raccolti dall’Iss ogni giorno, sono importanti per capire l’andamento dell’epidemia in ciascuna area geografica dell’Italia. Più ci avviciniamo al 13 aprile e più i dati diventano ‘informativi’».

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