La Federazione dei Verdi di Terni, pur non conoscendo le motivazioni che hanno indotto la Direzione regionale dei beni culturali a sottoscrivere un accordo con il Comune di Terni e la Fondazione Carit per il restauro della fontana di piazza Tacito, ritiene che la partecipazione diretta della Soprintendenza dell’Umbria nei lavori in questione potrebbe indebolire le funzioni di garanzia e di controllo ‘Super partes’ dell’organo ministeriale.
La partecipazione diretta della Soprintendenza dell’Umbria (insieme all’assessorato ai lavori pubblici del comune di Terni e alla Fondazione Carit), per l’esecuzione dei lavori di restauro della fontana, sia nella fase progettuale che di aggiudicazione dei lavori, potrebbe altresì invogliare altre amministrazioni dell’Umbria a fare la stessa cosa, cioè chiedere l’assistenza gratis dei tecnici ministeriali per l’esecuzione di lavori pubblici di interesse culturale.
Non solo: la convenzione in essere, di fatto, avalla tutte le scelte politiche e progettuali dell’assessorato ai lavori pubblici e visto come è andata con la passerella Telfer di Papigno sarebbe opportuno l’azzeramento della convenzione e sostituire il Rup, direttore dei lavori e i progettisti esterni con funzioni elettive ed interessi diretti nella politica.
La Federazione dei Verdi di Terni chiede la revoca della convenzione.