La musica dal mondo in mostra a Terni

La professoressa abruzzese Barbara Filippi raccoglie strumenti musicali provenienti da ogni popolo: «Oggetti vivi, sempre simpaticamente presenti nelle mie giornate»

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Terni mostra strumenti musicali mondo 4di Fra.Tor.

Due giornate, venerdì 26 e sabato 27 febbraio, dedicate alla curiosità e alla scoperta di nuove sonorità. ‘L’altra orchestra’, una mostra di strumenti musicali provenienti da tutto il mondo, organizzata da Tommy Moroni Eventi&Management a cura di Valeria Crescenzi e allestita in un locale del centro cittadino.

Terni mostra strumenti musicali mondo 3Unire popoli e culture «Se lingue diverse possono allontanare o creare barriere fra esseri umani – spiegano gli organizzatori -, uno strumento musicale, al contrario, è in grado di unire, di instaurare un rapporto anche fra persone distanti fra loro. Molti stili e prassi esecutive hanno origini remote e sono diffusi più di quanto si pensi. Riscoprirli vorrà dire dialogare, comunicare, amare, vivere meglio. Non una tradizionale esposizione, dunque, bensì il meglio dell’umanità che suona».

L’INTERVISTA ALLA PROFESSORESSA BARBARA FILIPPI – IL VIDEO

Terni mostra strumenti musicali mondo 1La mostra raccoglie, quindi, strumenti musicali provenienti da ogni parte del mondo dopo anni di pazienti ricerche della professoressa Barbara Filippi, docente di etnomusicologia al conservatorio ‘A. Casella’ de L’Aquila. «Ho raccolto, acquistato e ricevuto in regalo un buon numero di strumenti musicali popolari, provenienti da ogni parte del mondo. Molti usati, qualcuno da restaurare, ma tutti in condizione di suonare. Il mio orecchio si è abituato alle scale ‘slendro’ e ‘sauta’, i miei occhi alle più strane tecniche di costruzione e di assemblaggio dei componenti, le mie mani a suoni uditivamente ascendenti, ma definiti discendenti per la loro posizione sullo strumento e viceversa», racconta la professoressa Barbara Filippi. «Per eseguire una scala qualunque su alcuni strumenti devo muovermi a zig-zag tra linguette, corde e canne e maneggio ogni giorno i materiali più vari, dal carbonato di calcio alle ossa animali. È arrivato il momento di raccontare una parte di questi strumenti, con la loro storia e i loro suoni, quindi non come muti reperti da museo, ma come oggetti vivi, sempre simpaticamente presenti nelle mie giornate».

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