di F.L.
È partito il conto alla rovescia per Lorenzo Barone, il 24enne di San Gemini diventato famoso per aver sfidato il freddo e le lunghe distanze, in bici, viaggiando prima per il Polo del freddo siberiano e poi lungo la strada più a nord del mondo, sempre in Siberia. Venerdì partirà da Roma Fiumicino destinazione Sudafrica, dove il 20 febbraio prenderà il via la sua ‘ultima’ avventura: sempre in bici punterà a percorrere gli oltre 29 mila chilometri che separano i due punti terrestri più lontani tra loro, cioè quello più a sud dell’Africa, Agulhas, in Sudafrica, e il più ad est dell’Asia, Dezhnev, in Russia. Attraverserà, secondo i suoi programmi, Namibia, Zambia, Tanzania, Uganda, Kenya, Etiopia, Sudan ed Egitto. Quindi sbarcherà in Turchia, attraverserà la Georgia e arriverà in Russia, dove raggiungerà la moglie Aygul, conosciuta proprio durante uno dei suoi ultimi viaggi. In totale il tour toccherà tre continenti, 12 Paesi e altrettanti fusi orari e in totale avrà un’escursione termica di circa 110 gradi, dai +50 africani ai -60 russi.
Mentre prepara le ultime cose del suo equipaggiamento da 15 chili, Lorenzo si dice più preoccupato per le condizioni politiche di alcuni Paesi africani – «in Etiopia ad esempio non so se potrò transitare» spiega -, che per quelle climatiche e ambientali che troverà lungo il tragitto. «Le ho già sperimentate tutte, tecnicamente il viaggio è fattibile». In totale dovrebbe durare 14 mesi, fino al maggio 2023. «Sarà probabilmente l’ultimo così lungo e impegnativo» dice il protagonista, intenzionato a mettere radici in Italia con la ‘sua’ Aygul. «Ci vorremmo trasferire sull’Appennino tosco-emiliano e vivere a contatto con la natura» racconta. Prima, però, c’è da affrontare una nuova grande sfida.