di Cgil, Cisl, Filcams Cgil e Fisascat Cisl Umbria
Cgil e Cisl dell’Umbria, unitamente alle categorie Filcams e Fisascat, esprimono preoccupazione rispetto alla fusione di Coop Centro Italia con Unicoop Tirreno comunicata ufficialmente il 13 gennaio.
Tale fusione deliberata dalle due cooperative di consumo, si inserisce in un più ampio piano di rilancio della cooperazione nel distretto tirrenico e definisce una nuova cooperativa che assumerà il nome di ‘Unicoop Etruria’.
Tale scelta comporterà per l’Umbria la riorganizzazione della sede legale che non sarà più nella regione, ma avrà il suo assetto di direzione politica e amministrativa in Toscana.
Si assiste a una grande realtà cooperativa che si allontana dal potere decisionale nella nostra regione e non ha definito in modo compiuto un confronto sulle ricadute in termini di sviluppo e occupazione che potrebbero determinarsi in Umbria.
Per le organizzazioni sindacali l’obiettivo di rilanciare la cooperativa e assicurare la sua sostenibilità è condiviso perché costituisce l’elemento prioritario per garantire l’occupazione, ma la riorganizzazione della cooperativa in funzione della fusione già definita presenta delle criticità che dovranno essere affrontate nelle necessarie sedi di confronto.
Per il movimento sindacale la salvaguardia dei livelli occupazionali e del perimetro commerciale restano presupposti imprescindibili per qualsiasi operazione di rilancio e sviluppo e per ogni possibile scelta che Coop Centro Italia intenderà compiere.
Il processo di fusione coinvolge anche la controllata di Coop Centro Italia ‘Superconti’ che, in base a quanto annunciato, rischia una riorganizzazione che potrebbe coinvolgere i lavoratori occupati nella sede di Terni, oltre che il magazzino gestito dalla società Medei.
Malgrado le rassicurazioni avute nell’incontro a livello nazionale, il rischio che le sedi e i magazzini di Castiglione del Lago e Terni possano avere ripercussioni in termini di occupazione o con ulteriori esternalizzazioni, è evidente e va arginato con azioni che si dovranno definire nel rapporto con la cooperativa e i livelli Istituzionali di riferimento, a partire dalla Regione.