La protesta degli autotrasportatori umbri: «Ascoltateci»

Carenze di personale, green pass, caro carburante: manifestazione della Fai Umbria sabato mattina lungo la E45

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di F.L.

«Non siamo né no vax né contro il green pass, vogliamo semplicemente riaccendere i fari sulla nostra categoria». Esasperati da un anno e mezzo di lavoro trascorso in mezzo a mille difficoltà, gli autotrasportatori umbri – insieme a quelli di tutto il Paese – chiedono attenzione da parte di opinione pubblica, istituzioni e politica. Per questo sabato mattina alcuni rappresentanti e iscritti alla sezione regionale della Fai, la Federazione autotrasportatori italiani, hanno manifestato simbolicamente lungo la E45 a Lidarno, nel perugino.

Le problematiche

«Se l’anno scorso venivamo etichettati come eroi un motivo ci sarà, effettivamente lo siamo stati» ha detto, spiegando le ragioni della protesta, Carlotta Caponi segretario Fai Umbria. «Molti – ha continuato – ricorderanno i primi tempi della pandemia, quando non c’erano dispositivi di protezione individuale adeguati, sicurezza, dettagli sulla trasmissibilità del virus. Eppure i nostri non si sono mai fermati. Hanno dato il loro contributo servendo il Paese nel periodo di crisi maggiore dal dopoguerra ad oggi. Ora però questi fari si sono spenti». Diverse dunque le «note dolenti» che hanno spinto gli autotrasportatori a manifestare, a partire dalla «carenza di autisti». «Ne mancano all’appello 17 mila e non è stata presa nessuna contromisura per aiutare quelli che vogliono accedere al mercato del lavoro» ha sottolineato Caponi, chiedendo «corsi di formazione a costi calmierati». Quanto al tema green pass, «è stato chiesto a tutti coloro che hanno ricevuto vaccini all’estero ma questi vaccini non vengono riconosciuti, senza dare la possibilità di organizzare tamponi in hotspot su strada».

Nessuna risposta

C’è poi la questione del rincaro dei carburanti. «Insieme a tutti i maggiori voci di costo dei nostri bilanci sono schizzati alle stelle – ha continuato la segretaria della Fai -. Dunque abbiamo bisogno che qualcuno torni ad occuparsi dell’autotrasporto. Non abbiamo alcuna intenzione di fermare il Paese, non l’abbiamo mai fatto. Vogliamo fare impresa però con il segno positivo, altrimenti non fermeremo il Paese ma i nostri mezzi nei piazzali». Vittore Fulvi, presidente Fai Umbria, ha spiegato che la Federazione sta cercando di portare all’attenzione dei ministri competenti i problemi del trasporto. «Ma troviamo, in questa fase abbastanza complicata, della resistenza – ha sottolineato -, quindi non abbiamo dall’altra parte delle risposte. Le nostre richieste sono ben specifiche, ma ad oggi nessuno ci sta ascoltando. Questa manifestazione è dunque per portare all’attenzione dell’opinione pubblica il nostro disagio e le nostre difficoltà».

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