Stop immediato a qualsiasi operazione di delocalizzazione del Centro di teleconduzione del polo idroelettrico di Terni, sia sotto il fronte gestionale che occupazionale: a chiederlo a Enel sono gli assessori regionali all’energia Thomas De Luca, e allo sviluppo economico, Francesco De Rebotti, che annunciano la convocazione di un incontro con l’azienda e i sindacati.
«Qualsiasi iniziativa che possa comportare lo smantellamento del centro e la riduzione dei relativi livelli occupazionali deve essere immediatamente interrotta» dichiarano gli assessori in una nota diffusa dalla Regione. «Nei fatti, si tratta di un intervento che priverebbe il territorio del controllo diretto sulle proprie concessioni idroelettriche. È inaccettabile che la gestione dell’apertura e della chiusura della Cascata delle Marmore venga demandata ad altre sedi, anche solo considerando l’importanza della gestione del rischio idraulico e della prevenzione delle emergenze».
Secondo i due assessori «il rischio di depauperamento di quello che è un patrimonio pubblico è inammissibile soprattutto considerando che si tratta di una concessione regionale in scadenza, rispetto alla quale la giunta ha tracciato una direzione chiara verso la costituzione di una società misto pubblico privata. Società che vedrà la selezione di soci, nelle modalità che saranno individuate dal gruppo di lavoro istituito attraverso le procedure di gara previste dalla legge e dalla normativa europea. Gruppo di lavoro che è già stato convocato per la prossima settimana».
La Regione esprime disappunto anche per la mancanza di comunicazione preventiva da parte di Enel in merito a questa decisione. «Abbiamo atteso invano per settimane che Enel ci inviasse una comunicazione» aggiungono De Luca e De Rebotti. La Regione ha quindi annunciato l’intenzione di convocare urgentemente Enel per un incontro, coinvolgendo anche i rappresentanti dei lavoratori, per chiarire le motivazioni dietro questa decisione. «In attesa di questo confronto – concludono i due assessori – chiediamo di bloccare qualsiasi azione di smantellamento sia sull’aspetto gestionale che occupazionale. La Regione è in prima linea per garantire la tutela degli interessi del territorio umbro».