«Innegabile che ora bisogna cominciare a guardare anche la classifica. Sicuramente il tecnico ri fletterà su questa sconfitta e sul cinismo del campionato di serie B. Bisogna lavorare molto, fare attenzione e forse anche avere una minore spregiudicatezza». Il mea culpa di Sandro Pochesci, il ‘richiamo’ del presidente Stefano Ranucci e una gran voglia di rimettersi nella giusta carreggiata dopo le due sconfitte esterne consecutive di Chiavari e Bari: da questi punti è ripartita lunedì pomeriggio la Ternana che, al ‘Taddei’, ha messo in campo le prime idee tattiche per fronteggiare il Venezia di Filippo Inzaghi. Il tecnico romano inizia dal ritorno al rombo di centrocampo e la difesa a quattro.
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Priorità al ‘rombo’ Oltre al solito Battistoni, lo staff tecnico delle ‘Fere’ ha dovuto fare a meno dell’ex Pisa: trauma distorsivo – la nota ufficiale di via Aleardi – rimediato al ‘San Nicola’, terapie e niente allenamento. Ed ecco che – quantomeno per l’avvio di settimana – ad approfittarne è Ivan Varone, schierato accanto a Defendi e Paolucci nei primi test anti lagunari con il 4-3-1-2. Per il resto si è rivisto Valjent da terzino destro, il duo Gasparetto-Signorini nel mezzo e Favalli sulla corsia opposta. Spazio anche alla retroguardia a tre, ma con due esterni di ruolo sulle fasce. Pochesci si è fatto sentire in particolar modo con il 24enne campano, colpevole di non aver eseguito un movimento offensivo richiesto. Martedì via alla prevendita.
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Prove offensive Davanti il trainer romano ha utilizzato in maggior misura Tiscione in appoggio dell’inedita coppia composta da Finotto e Carretta; a turno poi sono entrati nell’undici titolare Tremolada e Albadoro. Si è rivisto in gruppo Zanon che, tuttavia, non ha partecipato alla partita conclusiva a campo ridotto. Finora Pochesci ha sempre optato per la difesa a quattro nelle gare casalinghe e, a giudicare dal lavoro di lunedì, difficilmente deciderà di modificare l’assetto difensivo.
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