La Tesei a Terni fa il punto sui ‘temi caldi’

Ospedale, clinica-stadio, sviluppo, Ast. Raffica di incontri con gli stakeholders poi la sintesi. Latini: «Discontintuità con il passato»

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«Terni si attende una forte discontinuità con il passato nei rapporti fra città e Regione». Nella frase del sindaco Leonardo Latini c’è un po’ il senso di ciò che il territorio si attendeva dagli incontri fra i principali stakeholders – associazioni di categoria, sindacati, Fondazione Carit, terzo settore – e la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, andati in scena giovedì in Bct. L’occasione è servita alla città, a chi la rappresenta – presenti anche la giunta regionale, quella comunale, consiglieri e alcuni parlamentari – per evidenziare quali sono le priorità, le cose che non vanno e quelle che viceversa funzionano; di contro la Tesei ha potuto prendere nota degli aspetti più particolari ma più in generale del ‘clima’ di una Terni che chiede certezze e considerazione su diversi fronti: sanitario, economico e imprenditoriale, socio culturale. «Un’occasione importante – l’ha definita la Tesei – per far capire ciò che abbiamo fatto e stiamo facendo nonostante il Covid, che ci ha impegnati a fondo (e che, va detto, ha consentito di attivare il Pnrr, ndR). La replicheremo senz’altro su altri territori».

I temi principali

Nel rapido escursus della Tesei per fare il punto delle azioni su Terni, ci sono finiti dentro la conversione del polo chimico di Terni anche in ottica ‘bioplastiche’ con Novamont ed altri player («il dialogo con il ministero è in corso»), le acciaierie («incontrerò Arvedi, probabilmente a Terni, il prossimo 1° aprile»), il turismo («il capodanno in Ast è stata una grande occasione per coniugare ripartenza, sostenibilità e sviluppo»), territori («manca il via libera del ministero ma i 20 milioni per la riqualificazione e il rilancio del borgo di Cesi sono realtà»). Poi uno dei temi forti, la sanità: «Che Terni abbia un ospedale obsoleto è noto a tutti. Che dal 2014 la nostra sanità sta perdendo attrattività fuori regione, pure. La nostra idea, con il nuovo ‘Santa Maria’ che non avrà meno posti letto dell’attuale e per il quale stiamo valutando il project financing insieme agli esperti, è che le due aziende ospedaliere universitarie di Terni e Perugia siano i contenitori dell’alta specialità. E che Terni debba integrarsi con il nuovo ospedale di Narni-Amelia: doveva essere realizzato almeno 10 anni fa, ora abbiamo rimesso mano ed aggiornato un progetto che non stava nè in cielo né in terra».

Clinica-stadio: «Noi non ostacoliamo chi vuole investire»

Sull’azienda sanitaria unica, la Tesei glissa, mentre le sollecitazioni sul potenziale investimento del presidente della Ternana Calcio, Stefano Bandecchi, per la clinica privata e il nuovo stadio ‘Liberati’ – una partita da poco meno di 65 milioni di euro – portano alle seguenti considerazioni: «Noi stiamo lavorando al nuovo ospedale di Terni, pubblico e universale, ma è chiaro che lavoriamo anche per attrarre investimenti privati nel rispetto della legge. Per questo, per valutare il progetto che ci è stato recapitato e per il quale abbiamo chiesto delle integrazioni al Comune di Terni, ma si tratta di dettagli, abbiamo istituito una commissione che comprendere tanto i lavori pubblici quanto la sanità. Dire oggi che tutto si realizzerà, non sarebbe corretto. C’è un percorso valutativo in atto e posso assicurare che sarà trasparente e relativamente rapido. Noi non ostacoliamo chi vuole investire».

Energia e ITS: Terni attende (fiduciosa)

Altri temi aperti, sul fronte dello sviluppo, sono quelli della centrale ad idrogeno ‘verde’ («Ast si è attivata, noi pure, Enel allo stesso modo. Di certo non servirà solo ad Ast ma sarà anche a beneficio della città») e delle infrastrutture («la Ferrovia Centrale Umbra era dismessa. La stamo riattivando con la prospettiva di un’estensione fino a L’Aquila e, appunto, di una centrale a idrogeno con i fondi del sisma»). Poi c’è la formazione e la richiesta chiara del territorio di creare un ITS a Terni: sul dettaglio la presidente non offre spunti che suscitino grandi speranze fra chi, mondo produttivo e politica, lo chiede a gran voce. Assicura solo che «l’incontro fra le necessità delle aziende e figure professionali adeguate, a vantaggio dei nostri giovani che possiamo formare in Umbria, è una priorità assoluta. Oggi non voglio dire quanti ITS servano né dove, ma c’è un dialogo con le associazioni di categoria che va avanti speditamente». Terni attende anche qui.


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