Lavoro, Fim Cisl: «Primo sindacato»

Terni, il sindacato dei metalmeccanici festeggia il sorpasso nei confronti della Fiom Cgil in Umbria

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La Fim Cisl, in Umbria, festeggia: Sorpassata la Fiom, siamo diventati primo sindacato». I dati organizzativi sono stati illustrati nel corso del direttivo regionale che si è svolto lunedì a Terni alla presenza del segretario generale nazionale della Fim Cisl, Marco Bentivogli.

I consensi Quella di lunedì, «è stata anche l’occasione per tracciare un bilancio rispetto alla rappresentanza e al numero degli iscritti che come confermato anche dai dati diffusi dalla Fiom Cgil nazionale, la Fim Cisl in Umbria è oggi la prima organizzazione per numero di iscritti e con il 36% dei consensi nei rinnovi Rsu. Primi a livello regionale e all’Ast di Terni, all’Ilserv, Tubificio, Sdf, Oma, Jp, Ims Isotta, Grifoflex, Cmc, Sitem».

Bentivogli Il segretario generale, nel proprio intervento, ha ricordato di essere a Terni «anche per ringraziare il lavoro che quotidianamente i delegati e gli attivisti svolgono all’interno delle Aziende. Un dato che si è ormai consolidato in questa Regione, come in Puglia, in Friuli. I lavoratori vogliono sindacalisti e sindacato che fanno al 100% solo sindacato».

Il contratto All’ordine del giorno dei lavori c’era l’illustrazione e la discussione sull’ipotesi di piattaforma per rinnovare il contratto «per tutelare i lavoratori e rilanciare l’industria metalmeccanica, contratto che scade a dicembre. Dal punto di vista economico la richiesta di aumento nel triennio 2016-2018 è di 105 euro. La cifra richiesta dai due sindacati è ben lontana dai 2,67 euro indicati da Federmeccanica. Altri pilastri sono la riforma dell’inquadramento unico e la formazione professionale, partecipazione e welfare integrativo. Questo sarà il rinnovo più difficile della storia dei metalmeccanici – ha detto Marco Bentivogli – perché la controparte non vuole rinnovare il contratto, ma la nostra è una piattaforma programmatica e pragmatica che guarda alla fabbrica del futuro. La necessità di un salto di qualità del lavoro e della professionalità nell’ambito di un percorso di innovazione organizzativa orientato alla qualità delle produzioni e dei processi produttivi richiede un investimento sulla formazione in termini progettuali verso quelli saranno i lavori del futuro, verso quella che sarà l’Industry 4.0».

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