Lavoro in Umbria, scende l’indeterminato

I numeri dei contratti lavorativi del 2017: 60.952 a tempo determinato e 3.029 stagionali. Bravi (Ires Cgil): «Aumenta la precarietà»

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Da gennaio a dicembre 2017 sono state 10.839 le persone che hanno trovato un lavoro a tempo indeterminato in Umbria (erano state 12.955 lo scorso anno). Nello stesso periodo 60.952 sono state quelle che hanno invece avuto un contratto a tempo determinato (contro 45.111 nel 2016). Sempre nel corso del 2017 gli apprendisti assunti sono stati 5.586 (4.582 l’anno precedente). Quelli che hanno avuto un contratto stagionale, infine, sono stati 3.029 (2.875 nel 2016).

IL RAPPORTO INPS

Le percentuali Il quadro non brillantissimo di suo, assume tinte ancora più fosche se si guardano le percentuali: il complesso delle assunzioni, in Umbria, nel corso del 2017 è aumentato del 22,7%, ma quelle a tempo indeterminato sono diminuite del -16,3%.

Il commento L’aggiornamento a tutto il 2017 dei dati dell’Osservatorio nazionale sul precariato dell’Inps conferma le valutazioni dell’Ires Cgil dell’Umbria, come fa notare il presidente dell’istituto ed ex segretario regionale del sindacato, Mario Bravi. «Continua a diminuire il lavoro a tempo indeterminato e dilaga quello precario e povero – commenta Bravi -. Potremmo dire che l’unico dato certamente in crescita in Umbria è proprio l’aumento del lavoro precario e senza diritti». Nel crollo dei contratti a tempo indeterminato rispetto al 2016 l’Umbria detiene infatti il record negativo, con il calo più consistente (a fronte di un calo nazionale del -7,8%). Secondo Bravi, insomma, «il quadro occupazionale umbro del 2017 – dopo la fine dell’effetto incentivi e l’evidente fallimento del Jobs Act – conferma l’allarme e ripropone l’esigenza di restituire dignità e diritti al mondo del lavoro, soprattutto quello giovanile».

 

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