Esplorare l’innovazione. Questa è la missione di molte aziende che si avvicinano al Web3, inteso come un modo per decentralizzare il controllo e la proprietà dei dati, offrendo agli utenti maggiore autonomia, eliminando così l’autorità centrale delle grandi aziende tecnologiche (Web2) e distribuendo il potere agli utenti. A fornire alcuni spunti è Tiziano Ippoliti, co-fondatore di Eldorado Group (con sede a Roma) e Studio Venture Lab (con sede a Malta), originario e risiedente a Terni.
La rivoluzione digitale che cambia le regole del gioco
Il panorama digitale sta attraversando una metamorfosi radicale. Come un involucro che si trasforma, il Web sta evolvendo verso una nuova dimensione, più trasparente e decentralizzata. «Il Web attuale, il Web2, è centralizzato: le piattaforme intermediano l’accesso, memorizzano i nostri dati e monetizzano la nostra presenza», spiega Ippoliti. «Il Web3, invece, riguarda la decentralizzazione, la trasparenza e la proprietà, alimentato da blockchain, smart contract ed economie basate su token». La trasformazione non è non solo tecnica. «Ad Eldorado Srl questo cambio di paradigma viene tradotto in un’esperienza aziendale più accessibile e intuitiva, utilizzando innovazioni familiari ma d’impatto come la realtà aumentata, gli spazi virtuali e i media interattivi».
Un futuro che si costruisce oggi
Come si svilupperà questa tecnologia nei prossimi anni? «Il Web3 sta passando dalla fase sperimentale a quella operativa. Nei prossimi 3-5 anni, vedremo interfacce più pronte per i consumatori, interoperabilità tra catene e adozione mainstream di portafogli crypto e strumenti di identità digitale». Non si tratta di semplici promesse, ma di un processo già in atto. «La convergenza tra intelligenza artificiale e sistemi di dati decentralizzati renderà l’automazione intelligente più sicura e privata. La regolamentazione giocherà un ruolo fondamentale, aiutando a distinguere i costruttori seri dal rumore speculativo».
L’intelligenza artificiale indossabile: una nuova frontiera
Quando si parla dell’annuncio di Google sul progetto Aura, occhiali classici dotati di AI, «le possibilità sono tutte da scoprire – continua Ippoliti – e, onestamente, infinite. Stiamo entrando in un’era in cui il confine tra digitale e fisico diventa impercettibile, e dispositivi indossabili come gli occhiali Aura saranno al centro di questo cambiamento. Immagina di camminare per strada e ricevere contenuti curati dai marchi che segui, o visualizzare uno strato digitale sugli oggetti del mondo reale che racconta la loro storia, verificare l’autenticità o apre un nuovo livello di interazione. Non è solo innovazione, è un nuovo linguaggio di comunicazione».
L’applicazione pratica: ARvertise
Ad Eldorado Agency ciò è stato applicato attivamente attraverso la realtà aumentata, per arricchire la comunicazione del marchio: «Grazie al nostro prodotto ‘ARvertise’, creando esperienze immersive per diversi rispettati marchi internazionali”. Attualmente, stanno sviluppando una soluzione proprietaria basata sull’AI progettata per potenziare ulteriormente queste esperienze, introducendo reattività dinamica, rilevanza contestuale e uno strato più raffinato e personalizzato nel modo in cui i marchi interagiscono con il loro pubblico».
Consigli per chi vuole entrare nel settore
Il percorso di Ippoliti nel mondo dell’AI e della blockchain è iniziato dopo oltre 17 anni nella pubblicità digitale. Il suo consiglio per chi vuole entrare in questo campo? «Non limitarti a speculare, costruisci, collabora e rimani umile. Impara i protocolli, comprendi gli incentivi e, soprattutto: aggiungi valore. In uno spazio dove l’hype svanisce velocemente, l’esecuzione è tutto. E se sei veramente appassionato, troverai la tua tribù, proprio come ho fatto io».