di P.C.
Il 16 giugno 2022 comincerà il processo per A.B., 26enne che il 14 marzo di tre anni fa si scontrò all’interno della galleria di Forca di Cerro con l’auto guidata da Nikola Duka, 21enne di Sant’Anatolia di Narco, che perse la vita nello schianto. Il gup Federica Fortunati, accogliendo le tesi sostenute dalla procura della Repubblica, rappresentata dal pm Federica Filippi, e dalle parti civili, ha respinto la richiesta di giudizio abbreviato condizionato avanzata dalla difesa dell’imputato, così come la richiesta di patteggiamento a 4 anni di reclusione.
La campagna di sensibilizzazione della signora Rezana
In attesa del processo, la signora Rezana, mamma di Nikola Duka, che stava cominciando la carriera di arbitro di calcio, continua le sue battaglie. Per ottenere giustizia e sensibilizzare i giovani a non mettersi alla guida dopo aver bevuto: lo fa attraverso una campagna informativa fatta di striscioni che di volta in volta vengono affissi in vari punti del territorio. E proprio questi striscioni sono finiti al centro di una polemica, visto che sono stati fatti togliere.
I post social
«Stesso posto, con una differenza – scrive la signora Rezana postando una foto sui social -: dello striscione ci sono accorti subito e mi hanno telefonato per toglierlo. Poco dopo spunta fuori un enorme cartellone pubblicitario tutto abusivo, proprio vicino alla casa cantoniere di proprietà di Anas e, guarda caso, loro non si erano accorti. Non solo che hanno montato un enorme cartellone pubblicitario abusivo, ma anche che erano giorni che era di fronte a loro». «Per la cronaca – aggiunge Rezana – il cartellone è stato tolto solo con il mio intervento, chiamando Anas centrale a Perugia dove mi hanno detto che a loro non risultava e che era abusivo e davano subito l’ordine di toglierlo».
No al rito abbreviato: nel 2022 in aula per la morte di Nikola