«Continuerò a lottare da sola per mio figlio»

Dopo l’udienza in cui sono state accettate le parti civili, la signora Rezana rilancia la sua duplice battaglia: «Giustizia per mio figlio e continuo la mia campagna contro l’alcol»

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Si deciderà il 25 maggio sul rinvio a giudizio, per omicidio stradale aggravato, di A.B. 26enne di che il 14 marzo di due anni fa si scontrò con l’auto guidata da Nikola Duka, 21 enne di Sant’Anatolia di Narco, che perse la vita nello schianto. 

Costituzioni di parte civile

Martedì c’è stata l’udienza preliminare nella quale sono state accettate tutte le costituzioni di parte civile: oltre alla mamma di Nikola, Rezana, che da due anni chiede giustizia per suo figlio e visibilità mediatica per questa vicenda affinché sia un monito per i ragazzi. Ma fra le costituzioni ci sono anche altri parenti del ragazzo (la signora è divorziata e viveva da sola con i figli): il padre, gli zii e i nonni. C’è poi l’associazione di familiari delle vittime della strada. Su richiesta dell’avvocato della donna, Filippo Tosti, la compagnia assicurativa è stata citata come responsabile civile.

La lotta di una madre

 

Dopo l’udienza in cui sono state accettate le parti civili, la signora Rezana rilancia la sua duplice battaglia: «Voglio giustizia per mio figlio, voglio che sia detto chiaro e tondo che è stato ucciso e che lui non ha colpe e voglio che la persona che lo ha ucciso non possa più uccidere altri ragazzi e che episodi come questo non accadano più»; per questo continua la sua campagna contro l’alcol fra i giovani e per la sicurezza stradale. Campagna condotta attraverso manifesti e volantini che tappezzano i comuni dello spoletino. «Mai più ubriachi alla guida, mai più vite spezzate sul asfalto».

La lettera di Rezana al nostro giornale

«Giustizia per mio figlio ucciso a 21 anni»

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