L’Umbria confermata ‘arancio-rossa’: «Le varianti sono diffuse»

Amelia torna ‘arancione’. Il direttore Dario: «Piccoli segnali positivi ma le varianti stanno sostituendo il ceppo originario»

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«La curva epidemiologica è in salita costante dal 24 dicenbre ma da qualche giorno la media mobile ha iniziato un po’ a flettere: un andamento non stabilizzato, ancora, ma leggermente confortante. L’indice RT calcolato sugli ultimi 14 giorni è pari a 0,98 (intervallo 0,80 – 1,16). L’incidenza per 100 mila abitanti (Umbria 268,45) registra ancora una grande differenza fra la provincia di Perugia (332,76), anche se qui l’incidenza ha iniziato una timida discesa, e quella di Terni (82,34). Le aree più colpite, Altotevere, una parte del Trasimeno, Perugino, l’asse Bastia Umbra-Foligno, sono ancora caratterizzate da un’incidenza piuttosto elevata. Nel Ternano, invece, siamo ovunque sotto l’incidenza-limite di 200. Sulle fasce di età, c’è una crescita dei positivi in età scolare (range 3-18) in provincia di Perugia, mentre la situazione su Terni è sostanzialmente uniforme: non ci sono, qui, sostanziali differenze di età fra i contagiati. I ricoveri ordinari sono maggiori del picco di novembre e lo stesso vale per le intensive che hanno toccato una punta di 85 pazienti. I decessi hanno ripreso ad aumentare dai primi di gennaio, con un andamento oscillante. Il rapporto attuali positivi/ricoverati è passato dal 5% al 6% mentre quello positivi/intensive è aumentato da 0,7% ad 1,1%». Così Marco Cristofori e Carla Bietta del nucleo epidemiologico regionale dell’Umbria nel consueto aggiornamento settimanale sull’emergenza Covid in Umbria. Il direttore della sanità regionale Claudio Dario ha spiegato che «alcuni segnali di efficacia degli interventi iniziano a comparire. La differenza fra le due province resta molto significativa e grossomodo siamo nell’ordine di un rapporto 1 a 4 per ciò che attiene l’incidenza».

SPECIALE COVID – UMBRIAON

Il colore che ci attende. Amelia e San Venanzo non più ‘rosse’

Claudio Dario ha spiegato che «è necessario proseguire con le misure in essere. In cabina di regia nazionale si sono guardate anche le regioni limitrofe, soprattutto nell’Aretino e nel Senese sembrano esserci effetti di ‘porosità’ di contagio in alcuni comuni. Al momento è in corso il Cts nazionale per una valutazione anche di questi dati». L’Umbria resta arancio/rossa? «In assenza di diverse indicazioni nazionali, si prosegue con l’ordinanza emanata 15 giorni fa dalla presidente Tesei – ha aggiunto il direttore della sanità regionale -. Per la provincia di Terni c’è l’esclusione di Amelia e San Venanzo (ad umbriaOn risulta che quest’ultimo verrà confermato ‘rosso’ dalla Regione, ndR) che hanno registrato una diminuzione significativa dei dati, con focolai circoscritti adeguatamente e che si stanno spegnendo».

I RISULTATI DEI 77 CAMPIONI SEQUENZIATI

Varianti in Umbria: «Stanno sostituendo il ceppo originario»

Il nodo-varianti è il tema all’ordine del giorno: «Ieri – ha detto Claudio Dario – abbiamo diffuso i primi dati del sequenziamento di alcuni campioni in ottica varianti. I campioni inviati all’ISS sono 191; di questi, 77 sono stati già sequenziati e 114 li stanno sequenziando ora con i risultati che dovrebbero giungere nel weekend. Dei 77 sequenziati, 41 hanno evidenziato la variante ‘brasiliana’ e 21 quella ‘inglese’: percentuali oggettivamente alte. Rispetto al primo sequenziamento della scorsa settimana, questo è un vero e proprio campionamento: abbiamo preso i tamponi in modo che il risultato potesse essere rappresentativo della popolazione generale, quindi ospedali e territori, attraverso i cinque diversi laboratori umbri. Ciò che è emerso finora è che l’incidenza delle varianti è significativa e che stanno sostituendo il ceppo originario. Questo ci porterà a sviluppare delle considerazioni che stiamo valutando con l’ISS e il ministero della Salute, alimentate anche dai dati epidemiologici già illustrati».

AMELIA TORNA ‘ARANCIONE’, SAN VENANZO RESTA ‘ROSSA’

Varianti e territori di provenienza

Circa i campioni con varianti, il dato territoriale disponibile è riferito ai laboratori che li hanno analizzati in prima battuta: «Per i 41 risultati positivi alla variante ‘brasiliana’ – ha detto Claudio Dario – abbiamo, fra gli altri, 1 campione proveniente dal laboratorio Terni, 8 da Città di Castello, 5 da Spoleto, 1 dall’istituto zooprofilattico e 21 dal laboratorio di Perugia. Fra i 22 ‘inglesi’ abbiamo 7 da Città di Castello, 9 da Perugia ed 1 da Spoleto». Dati ancora paziali e incompleti «che quando avremo l’esito degli ulteriori 114 inviati all’ISS, potremo definire in maniera precisa. La realtà è che le varianti stanno sostitendo il virus ‘originario’. Anche la cabina di regia nazionale si è espressa in questi precisi termini».

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Varianti e ‘pazienti zero’

«Stiamo facendo una serie di mappature – ha detto il commissario Covid dell’Umbria, Massimo D’Angelo – perché è difficile trovare il ‘paziente zero’ in presenza di tre virus diversi, due dei quali sono varianti, che circolano. Le mappature e gli studi sui cluster, fra esordio dei sintomi e sequenziamento delle varianti, potranno aiutarci ad individuare i ‘pazienti zero’ delle varianti inglese e brasiliana. Ad oggi non li abbiamo ancora trovati e non risultano persone direttamente provenienti da aree infette». Claudio Dario ha spiegato che «fare il sequenziamento a dicembre era impossibile perché la variante brasiliana è stata descritta per la prima volta in Giappone il 10 gennaio. Qui li abbiamo individuati su campioni dell’8 gennaio ma risalire indietro nella catena dei contagi non sarà affatto semplice».

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L’ospedale da campo di Perugia: «A breve in funzione»

Apertura in vista lunedì per l’ospedale da campo di Bankitalia e Regione Umbria? «Arriveranno i medici da fuori regione fra sabato e domenica – ha detto Dario – e inizieremo a preparare la struttura per l’arrivo dei pazienti. Le equipe del ‘Santa Maria della Misericordia’ si stanno già organizzando».

La proroga dell’ordinanza e le novità 

Nel tardo pomeriggio di venerdì la presidente della Regione Donatella Tesei ha firmato l’ordinanza per prorogare le misure attuali – ‘zona rossa rafforzata’ per la provincia di Perugia ed il comune di San Venanzo nel Ternano – fino al 28 febbraio: «È necessario prolungare per una ulteriore settimana le ordinanze in scadenza il 21 febbraio, per poter valutare e apprezzare i risultati delle misure restrittive fin qui adottate. Capisco bene il sacrificio a cui sono chiamati gli umbri. Già da giovedì, dopo averne parlato in settimana anche con il ministro della Salute Speranza, ho inviato una seconda lettera al Governo per chiedere nuovamente che siano riconosciuti i ristori per le imprese e gli aiuti alle famiglie residenti delle zone in cui abbiamo applicato le misure maggiormente restrittive, in aggiunta a quanto già stanziato dalla Regione». Tra i nuovi provvedimenti ci sono «la sospensione delle attività di laboratorio nelle scuole secondarie di secondo grado e nei corsi leFP (resta salva la possibilità per ogni ordine e grado di svolgere attività in presenza qualora sia necessario mantenere una relazione educativa con alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali) e l’obbligo di svolgimento in modalità telematica a distanza per i corsi di formazione pubblici e privati approvati o autorizzati dalla Regione Umbria e da Arpal. Infine, per quanto attiene alla caccia, considerato il ruolo di interesse pubblico che svolge l’attività venatoria in termini di controllo e abbattimento della fauna selvatica, nonché il fatto che la caccia di selezione si svolge in maniera individuale, è permesso, evitando assembramenti, lo spostamento al di fuori del proprio territorio comunale al fine di svolgere tale attività. Il provvedimento sarà suscettibile di modifiche in ragione dell’eventuale mutamento delle condizioni epidemiologiche ad esito delle attività di sorveglianza e monitoraggio appositamente implementate».

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